Atlético Madrid-Juventus: vincere al Wanda Metropolitano per partire in discesa

Violare il fortino dell’Atlético Madrid significherebbe per la Juventus indirizzare al meglio il cammino nel girone di Champions

In casa Juventus sta per scoccare l’ora X, l’ora dell’Europa, quella vera, con la “E” maiuscola. Mercoledì 18, alle 21:00, si accenderanno i riflettori sull’incantevole Wanda Metropolitano di Madrid per Atlético MadridJuventus, big match d’esordio per entrambe le squadre, impegnate nel Gruppo D della massima competizione europea per club. I Colchoneros, alla quarta giornata di Liga, si trovano al secondo posto in classifica con 9 punti, 5 reti realizzate e 4 subite, reduci dalla sconfitta esterna (2-0) con la Real Sociedad.

La Juve, invece, arriverà alla supersfida in Spagna dopo lo scialbo 0-0 di Firenze contro un’ottima Fiorentina, match in cui i bianconeri hanno offerto una prestazione pessima, a tratti perfino imbarazzante. La Vecchia Signora, infatti, non si è quasi mai resa davvero pericolosa in zona gol nell’arco dei 94 minuti di gioco, farraginosa e improduttiva nel possesso palla ed eccessivamente imprecisa sotto l’aspetto tecnico, in totale  sofferenza (soprattutto nel primo tempo) nel fronteggiare l’asfissiante pressing  ultraoffensivo della Viola e l’altissima intensità agonistica della compagine di Montella e in seria difficoltà sugli esterni in fase difensiva. Un pari che, alla fine, risulta essere positivo soltanto per il clean sheet di Szczęsny.

Ora, però, bisognerà voltare pagina in fretta e in furia, contro un Atlético che dovrebbe presentarsi senza Garcés e Vrsaljko, con Simeone probabilmente intenzionato a varare un 4-4-2 composto da: Oblak; Trippier, Savić, Giménez, Renan Lodi; Koke, Saúl, Thomas, Lemar; Diego Costa, João Félix. Sarri, orfano di Perin, Chiellini, Emre Can, Pjaca e Mandzukić fuori dalla lista, oltre agli infortunati De Sciglio e Douglas Costa, potrebbe disegnare un 4-3-3 formato da: Szczęsny; Danilo, Bonucci, de Ligt, Alex Sandro; Khedira, Pjanić (Bentancur), Matuidi; Bernardeschi (Cuadrado), Higuaín (Dybala), Cristiano Ronaldo.

Atlético Madrid-Juventus: gli argomenti tattici

L’Atlético Madrid, in fase di possesso, tende ad alzare e ad aprire gli esterni bassi, spesso per cercare il dialogo con la seconda punta, abile nel giocare tra le linee e innescare la corsa del terzino pronto a crossare in mezzo. Poi è da evidenziare l’avvio delle transizioni positive da parte degli spagnoli, che si sviluppano mediante un attacco diretto mirato a mettere in moto le due punte sempre leste nell’attaccare lo spazio. Per quanto riguarda la fase di non possesso, i Colchoneros accorciano in avanti coralmente per chiudere gli appoggi sugli esterni, oltre a disporsi in modo piuttosto compatto per impedire all’avversario di puntare sulla verticalità, obbligandolo a un palleggio interminabile o a una ricerca forzata dell’ampiezza. Nelle transizioni negative il Cholo Simeone chiede alla sua linea difensiva di accorciare in avanti a caccia dell’anticipo, nonché di riaggredire subito in zona palla per recuperare con immediatezza il possesso e stroncare sul nascere le ripartenze.

La Juve, posto che come primo diktat dovrà sbagliare il meno possibile sotto l’aspetto tecnico, della precisione nei passaggi, potrebbe impensierire parecchio la difesa biancorossa provando a verticalizzare velocemente quando rientrerà in possesso del pallone, questo perché la retroguardia dei Rojiblancos, spessissimo intenta nella ricerca spasmodica dell’anticipo, a volte si lascia sorprendere creando varchi centrali profondi 40-50 metri. Invece, quando Szczęsny e compagni saranno in possesso della sfera, non dovranno ostinarsi costi quel che costi ad iniziare l’azione dal basso, poiché un eventuale pressing alto e forsennato dell’Atlético Madrid (assolutamente da non escludere) potrebbe creare molti problemi nell’uscita pulita. Piuttosto, in caso di prima pressione tambureggiante dell’undici di Simeone, sarebbe cosa buona e giusta variare la giocata lanciando lungo sulle punte, specie su Ronaldo, che spizzando di testa favorirebbe l’inserimento dei centrocampisti, i quali dovrebbero attaccare con veemenza la seconda palla, situazione tattica, questa, che non si è mai vista con la Fiorentina, gara in cui i ragazzi di Sarri si sono incaponiti nella costruzione dal basso con scarsissimi risultati.

In fase di non possesso, facendo densità nella terra di mezzo, occorrerà limitare il gioco tra le linee degli uomini offensivi dell’Atlético Madrid, bravissimi sotto questo aspetto, ma sarà altrettanto necessario coprire le fasce con efficacia, magari chiedendo il giusto sacrificio ai due esterni alti quando sarà indispensabile. Bissare la disastrosa prova del Franchi di Firenze significherebbe per Madama esporsi a un rischio altissimo di rimediare una figura barbina. Servirà massima concentrazione, vincere i duelli fisici, mostrare  grande personalità e non accontentarsi per nulla del pareggio. Il desiderio del popolo juventino è che la Signora di bianconero vestita gli regali una serata di gala magica e vincente, anche perché, per l’immensa gioia dell’(ex) bancario in tenuta ginnica, l’arbitro fischierà il calcio d’inizio alle ore 21:00. Quindi, niente paura per mister Sarri. Nessuna penombra o sole accecante.