Atalanta-Juve: un punto guadagnato

La Juve ha pareggiato contro l’Atalanta una partita resa più dura da un arbitraggio che ha consentito praticamente tutto ai bergamaschi

Partita difficilissima come sempre accade a Bergamo. Di tutte le trasferte questa ultimamente è quella più dura. Sarà perché lo juventino Gasperini ha qualche conto in sospeso con la sua squadra del cuore, fatto sta che ogni volta a Bergamo è una guerra. Alla faccia di quelli che dicono che contro di noi le avversarie si scansano. E’ così da un poco di anni a questa parte, dove puntualmente su questo campo si svolgono partite fin troppo combattute. Quando poi a una squadra di “invasati” come erano oggi gli atalantini, dai il vantaggio di avere un arbitro impreparato che si fa condizionare da uno stadio e dalle proteste dei giocatori bergamaschi, il tutto è molto più semplice. In primis, va detto che siamo stati picchiati dall’inizio alla fine impunemente. Non credo che Real e Barca abbiano arbitraggi così in Spagna. In Italia, invece, ogni tanto capita l’arbitro che vuol far vedere a tutti i costi che non è bianconero. E’ successo alla penultima con Massa ora è capitato con Banti. La gestione dei cartellini in questa partita è stata sciagurata e surreale con gli atalantini sempre graziati da un secondo giallo come N’Zonzi nella partita con la Roma, con Mandzukic e Chiellini ammoniti per falli non commessi, come assai rivedibile è il primo giallo a Bentancur. Fra l’altro l’unico ammonito per aver fermato una ripartenza quando gli atalantini fanno questo fallo in modo sistematico. Va ben detto dell’arbitraggio eccessivamente casalingo che a volte capita nella vita, la Juve ha giocato tutto sommato una partita gagliarda. Non so quante squadre escono imbattute da Bergamo giocando un intero secondo tempo in inferiorità numerica nel mentre sono sotto di un gol. La Juve, invece, dimostra ancora una volta di esser una squadra molto solida e dopo qualche aggiustamento tattico, gioca la partita a viso aperto quasi senza rischiare di capitolare, ma anzi non solo pareggia, ma va addirittura a vincerla con gol che poi verrà annullato per fuorigioco.

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Dovevano riposare Ronaldo e Pjanic ma dati gli eventi sono dovuti scendere in campo. Douglas Costa titolare, così come Emre Can, sono stati buoni in alcuni momenti ma rivedibili in altri, Khedira è parso invece molto indietro. Ronaldo al solito ha fatto vedere perché lui gioca sempre ed è imprescindibile. Entra e trova quel guizzo vincente in mezzo a tutti gli altri perché lui è dove arriva la palla e la palla arriva dove lui sa che arriva. I due si amano alla follia, è scritto nel destino. Sono attitudini dei grandi bomber. Servirebbe una mano un poco da tutti ora che la squadra è stanca delle molte partite disputate, invece si sono fermati Matuidi e Kean oltre che Bernardeschi nell’ultima settimana, indi per cui giocano sempre più o meno gli stessi.

Concludo con le ingenuità varie. Sicuramente quella di Bentancur è la più giustificabile visto che il ragazzo è giovane e spesso è fin troppo maturo per la sua età. Certamente ha calcolato male e pensava di arrivare sula palla, certo da ammonito devi pensare che a volte la gamba è meglio non metterla. Quelle di Bonucci invece sono un poco troppo consuete e danno noia per questo motivo. A Bonny un anno di Milan ha fatto malissimo. Non è mai stato un fenomeno come marcatore, certo che farsi ”perculare” così da Zapata insomma è troppo. Chiudiamo con quella di Allegri. Questa volta non è stato tempestivo nel cambio. Espulso Bentancur doveva chiamare subito il cambio e togliere una punta per metter Pjanic. L’ha ritardata ed han fatto 2-1. L’Atalanta ha capitalizzato subito la superiorità numerica. Per fortuna la Juve non ha sbandato, ma invece è riuscita a riordinare le idee. Per fortuna che in panca c’era ancora da giocarsi la carta CR7. A proposito gli atalantini spavaldi volevano Ronaldo in campo. L’hanno avuto.