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Atalanta-Juve 1-1: Danilo e De Ligt super, è mancato Locatelli

Il meglio e il peggio visto ieri sera al Gewiss Stadium: il giudizio di Dio

Atalanta-Juve 1-1: De Ligt è un capolavoro, Locatelli volenteroso ma poco incisivo.

SZCZESNY 5.5 – Al 31esimo riceve una telefonata della moglie: cantina allagata, rischi enorme, collezione di Tex originale quasi andata. Lui esce alla disperata, lanciando l’ultimo albo delTex mensile oltre la rete. Per nostra fortuna l’avversario lo atterra ed è costretto a tornare in porta.

DANILO 7 – Un paio di bidonate che rimbombano nello stadio come le rime di Valeria Rossi dimenticata (speriamo) afona della musica: cuore, sole, amore. Poi il capolavoro a un minuto dalla fine che ridà fiducia alla squadra e il disco d’oro a lui.

BONUCCI 5.5 – Gioca, inciampa, cade, mi guarda, abbaia e se ne va. Piero Pelù ha deciso di iniziare il lungo tour, chiamato l’Ultimo Girone, dopo il quale i Litfiba si ritireranno. Dopo 11 anni sempre in campo, dovrebbe cominciare a pensarci anche lui. Diversamente arruolabile, l’invidia della fascia di Dybala, lo uccide.

DE LIGT 7.5 – È un’opera di Dostoevskij, appassionante e complessa. E soprattutto fisica. Come Delitto e Castigo è corpo e anima, muscoli e spirito: quasi nietzschiana. Ci mette la testa, come un filosofo, il costato come il messia e il piede quando deve. Un eroico invincibile fante della difesa bianconera. Senza di lui saremmo 13 punti sotto, almeno.

DE SCIGLIO 5.5 – C’è l’uomo che non deve chiedere mai, quello che non deve essere sostituito mai, quello che non si infortuna mai e quello che non si rinnova mai; soprattutto a quei prezzi. Basta cross sgangherati, basta la riga laterale, che nemmeno Allegri porta più e basta atleti che restano fuori per pubalgia; malattia che prendono i pornostar, i calciatori e Flavio Briatore.

MCKENNIE 6.5 – La collana di Supereroi della DC Comics (in allegato con il Corriere) andrà avanti per altre 50 uscite. Io mi sono fermato al numero 41. Come può piacere una serie che ogni 3×2 presenta multiversi, terre parallele, fratelli da un altro tempo, appassionati di filatelia, gol in fuorigioco, rigori dati a centrocampo, cartellini rosa, è domanda alla quale nemmeno Batman sa rispondere; anche lui mal di testa e frattura del sesso. Vedremo se nei successivi 50 albi ci sarà qualcosa che ci farà gridare all’inserimento miracoloso.

RABIOT 5.5 – Sta per uscire la versione live action di Biancaneve e i 7 nani, ma, a causa del politically correct non ci saranno nani e il film si intitolerà semplicemente Biancaneve. Rabiot che è dall’altra parte della barricata, non essendo un diversamente alto, potrebbe galoppare in campo, e attraversarlo con due sgambate, ma conscio delle parole del suo allenatore evita di far correre troppo i suoi compagni di squadra.

LOCATELLI 5 – Se c’è una cosa che non manca al nostro solido operaio di centrocampo è la buona volontà dei nemici di 007. Ce la mettono tutta per ucciderlo, farlo a pezzi, farlo sbranare dagli squali, discioglierlo nell’acido, legarlo su di un razzo di una testata nucleare, farlo esplodere nello spazio, costringerlo a leggere Harmony e Tardona Moderna, ma poi, prevedibilmente, lo prendono prigioniero e gli svelano il proprio piano a centrocampo.

CUADRADO SV – Diciamo che se si voleva vincere la partita il cambio doveva esserci qualche minuto prima, anche se ormai è in formato spaghetti western degli anni ’80.

DYBALA 6 – Reginella è la fidanzata di Paperino di origine extraterrestre. Stanchi del triangolo Paperino, Paperina e Macsimilian Gaston Allegri (dotato di incredibile fortuna), quando Reginella entra in scena si avverte il cambio di passo; Paperino suona le canzoni di Battisti dinanzi al falò fino all’alba, manda in porta Morata, in gol Danilo e Arrivabene a quel paese.

KEAN SV – Lui ci prova anche; ma è Allegri che lo manda in campo con l’arco ma senza le frecce, con la pistola ma senza pallottole, con il bazooka, ma senza razzi. E con il divieto assoluto: non entrare nella nostra area.

KAIO GEORGE 9 – Grandissimo appassionato di Adriano Celentano a fine partita ha dedicato una canzone ad Allegri: si è spento il sole e chi l’ha spento sei tu. Lui vuole rimanere alla Juve, ma il mister in questa partita, in cui ha inserito tutti gli attaccanti che aveva a disposizione, anche il nipote del cavallo Varenne, il cugino di Furia e ha fatto scaldare la nonna di Buffon, a lui non ci ha pensato. Il triste Kaio ha finito di leggere la rivista: storia delle battaglie aeree tra uccelli non carnivori e si è rimboccato il cappotto.

AKE’ SV – Entra per l’assalto finale; per distrarre l’occhio di Sauron e di Gasperini, ma combina poco.

MORATA 5.5 – In Cocoon un gruppo di vecchi prende a frequentare una piscina e riprende forza: bere, mangiare, trombare, cortomuso, complimenti ai ragazzi. Si scopre nel film che in quella piscina vi sono una dozzina di uova provenienti dallo spazio che donano questo potere ai vecchi, ma ieri sono sparite da Vinovo.

VLAHOVIC 6 – Anche Vasco Rossi a Sanremo è arrivato ultimo. Robert Zemeckis non dirige un bel film dai tempi di Cast Away; Dusan sbaglia tutto il possibile, anche andare al cinema a vedere Wonder Woman 2. Ritornerà a farsi valere. Speriamo subito.

ALLEGRI 5.5 – Si ostina a leggere la trilogia di Hunger Games pensandolo romanzo erotico e attendendosi che prima o poi si quagli, confuso dal fatto che in libreria sia posizionato di fianco 50 sfumature di grigio; e non lo mette da parte, nonostante sia annoiato. Aké e Soulé, lo hanno riempito di spoiler, ma lui è convinto che, prima o poi, si tromberà di cortomuso, e bisognerà fare i complimenti ai ragazzi, alla Collins, perché è stato comunque un romanzo molto fisico.

TENET IN THE DARK (Riavv) – Uno scontro alla tre quarti. La Gazzetta dello Sport pubblica una foto del giocatore Atalantino che scaglia un calcio a Sczcesny e ci chiede se sia rigore.

Nemmeno mia nipote di 6 anni che non conosce le regole del calcio, ha risposto al sondaggio della Gazzetta.

Sembra quasi che la realtà si sia così capovolta che non sappiano neppure scegliere le foto giuste: la notte è giorno, il calciatore è intellettuale, Sanremo è un’installazione artistica e l’influencer è laureato.

Ah il fallo subito, anche nella mia area, diventerà rigore nell’area avversaria. Perché no?

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Pubblicato da
Alberto Zamboni