Sono in ritardo di dieci minuti: nel caso in cui non mi vedessi arrivare, rileggi il messaggio. Ecco, è un po’ questa la sensazione che stiamo provando, o no?
“Tra oggi e domani Sarri firma con la Juventus”. Quante volte abbiamo già sentito dire questa frase, con una sicurezza tale da indurci a pensare che, alla fine, l’operazione andasse davvero in porto.
Attenzione, signore e signori, abbiamo un’altra data: tenetevi forte, è proprio oggi. E siamo di nuovo lì ad aspettare, ad attendere un comunicato ufficiale sul sito della Juventus, che annunci finalmente il nuovo allenatore, a distanza di tre settimane esatte dall’esonero di Massimiliano Allegri.
Ma cosa succederà, dunque, nella giornata odierna? La prima ipotesi, quella che tanti sostenitori bianconeri sperano non si verifichi, è che dopo molti tentativi si sia finalmente azzeccata la data dell’approdo a Torino di Maurizio Sarri. A borse chiuse, dunque, l’annuncio ufficiale, con buona pace di chi ha sognato fino alla fine (per restare in tema) Pep Guardiola.
Sì, ok… ma se Maurizio Sarri non dovesse arrivare nemmeno oggi?
Ecco che, in questo caso, si materializzerebbero davanti a noi altri due personaggi, di cui ancora nessuno ha parlato. Proprio loro, Vladimiro ed Estragone. Chi sono adesso questi due? I due nuovi acquisti richiesti da Sarri per cedere alla serratissima corte di Agnelli, Nedved e Paratici?
Ma no, Vladimiro ed Estragone siamo tutti noi, i protagonisti di “Aspettando Sarri”, un recentissimo dramma del teatro dell’assurdo. D’altronde, cosa c’è di più assurdo di questa storia? Già, la Juve che al 7 giugno non ha ancora un allenatore e che è disposta ad aspettare tutto questo tempo per arrivare a un tecnico che, palmares alla mano e non solo, rappresenta ciò che di più lontano possa esserci dall’ideologia sabauda bianconera.
Sulla scena non c’è assolutamente nulla, e anche quanto ci viene detto appare piuttosto vago. Ci siamo solo noi che aspettiamo il suo arrivo. “Oggi arriva eh, ve lo garantiamo noi”, “No, arriva domani… ma arriva state tranquilli”, “Non importa quando arriva, tanto prima o poi arriva”. E noi siamo ancora lì, che aspettiamo, e l’aumentare della temperatura ci segnala che la primavera è ormai alle spalle e una nuova stagione (sportiva e meteorologica) sta per prendere il sopravvento. E come Godot, anche Maurizio Sarri, ogni giorno, ci manda alcuni suoi “scagnozzi”, con il solito ritornello (anzi, viste le tempistiche, il solito tormentone estivo): “Oggi non verrà, ma verrà domani”.
Si inizia così a litigare, perché non si è più così convinti che Maurizio Sarri appaia sulla scena, e a volte ci si sente anche presi in giro da quegli “scagnozzi” che ogni giorno ci dicono sempre le stesse cose. Anche noi, come Vladimiro ed Estragone, iniziamo a separarci, qualcuno pensa di togliersi la vita (seguendo il mantra del “chi vivrà, vedrà” lanciato da Pavel Nedved), mentre altri iniziano a elaborare frasi senza senso, talvolta sconnesse, figlie di un’attesa sicuramente poco piacevole.
La perfetta rappresentazione del non senso, di una condizione di stasi dalla quale i tifosi della Juventus, da quasi dieci giorni, non riescono proprio a uscire.
Il finale di “Aspettando Godot” è noto a tutti, ma quello di “Aspettando Sarri”, nonostante tutto, è ancora aperto, a meno che, davanti a Vladimiro ed Estragone, non si materializzi un qualcosa poco considerato, ma forse più concreto.