Arrestato capo ultrà della Juventus, fango gratuito sulla società

Arrestato ad Agrigento Andrea Puntorno, 42enne capo dei “Bravi Ragazzi”, ma la Juventus non c’entra assolutamente nulla in questa vicenda

Macchina del fango nuovamente all’opera contro la Juventus dopo l’arresto di Andrea Puntorno, 42enne di Agrigento a capo dei “Bravi Ragazzi”, gli ultras della curva sud dell’Allianz Stadium. Intervistato tempo fa anche da Report, trasmissione cui ha rivelato di aver fatto cifre importanti con il bagarinaggio, Puntorno è stato arrestato nell’ambito dell’operazione Kerkent. La Dia ha sgominato una banda armata dedita al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti, un’attività che è notoriamente molto remunerativa.

Il capo dei Bravi Ragazzi aveva già dei precedenti per traffico di eroina, hashish e marijuana ed era rientrato ad Agrigento dopo la condanna seguita all’arresto del 2014. Quando gli uomini della Direzione Investigativa Antimafia gli hanno messo le manette ai polsi, si trovava in regime di sorveglianza. La vicenda viene ovviamente cavalcata per gettare nuovamente fango sul brand della Juventus, ma con il club di Andrea Agnelli non c’entra proprio nulla. Non può essere colpa del club torinese se ci si trova di fronte ad un soggetto che – sentenze alla mano – era dedito ad attività illecite.

Le società di calcio cedono ai tifosi i biglietti con la supervisione della Questura e se la stessa dà l’ok, si presume che i soggetti destinatari siano stati adeguatamente controllati. La Juve, così come qualunque altro club, non può sostituirsi alla magistratura o alle forze dell’ordine, ma può al massimo con le stesse collaborare. L’arresto di Puntorno, tra l’altro, arriva proprio a pochi giorni dalla notizia – smentita dai Drughi – sul possibile scioglimento di tutti i gruppi organizzati della curva sud.