Aquilani: “Rispetto ma non paura: siamo la Juve”

Alberto Aquilani è ormai uno dei punti fermi del centrocampo Juve. entrato in punta di piedi, l’ex Roma e Liverpool ha preso le redini della squadra di Delneri e confessa le sue sensazioni in una lunga intervista rilasciata a ‘La Stampa’. “Come va l’ambientamento? Bene. Mi piace la squadra, Torino. Ho trovato casa. Sono felice. Sono arrivato che stavo bene e ovviamente quando stavo fuori non ero contento: volevo giocare, come tutti. Non so cos’è cambiato. Forse quando sono arrivato, alla vigilia della prima di campionato, loro stavano già assieme da un po’ e c’erano delle idee. Delneri cosa gli chiede? Faccio più il centrocampista, prima ero più portato alla fase offensiva. Ora devo avere più equilibrio, stare attento anche alla difesa. Il Milan? Il più pericoloso e importante, in questo momento, è Ibrahimovic: il problema è che ne hanno più di uno. È una squadra che ha tanti giocatori molto forti: se questi stanno bene è dura per gli altri. Questo non vuol dire che siamo inferiori o abbiamo paura di giocare contro di loro: mai. Anzi. Noi siamo la Juve e dobbiamo scendere in campo per quello. Poi nel calcio si vince e si perde, l’importante è provarci. Chi toglierei loro? Pirlo. Lui gioca davanti alla difesa, non è la stessa cosa: ma per le sue caratteristiche, è uno dei più bravi. Ancelotti si rivede in me? Da uno come lui, non può che farti piacere. I miei modelli? Ce ne stanno tanti di bravi, davvero. Anche che non c’entrano con il mio ruolo, ma dico i più forti degli ultimi quindici anni: Ronaldo e Zidane. Ma non c’entrano nulla con il mio ruolo. Ho delle magliette di altri giocatori? Ne ho proprio tante. Quelle cui tengo un po’ di più sono la maglia di Totti del Mondiale, quella di Torres, pure del Mondiale. E quella di Gerrard. Dove sarei arrivato senza gli infortuni?Non lo so proprio. Di tempo ne ho perso tanto, tante partite. Ma con i se e i ma non si fa molta strada. Sono abituato a guardare avanti. Ora voglio vincere più partite possibili con la Juve, e poi tiriamo le somme”.