Andrea Agnelli vuole il posto di Lotito come consigliere: è pressing sulla Lega Calcio

«Difetto di giurisdizione». A sorpresa il giudice monocratico della terza sezione civile, Clelia Buonocore, ieri ha anticipato la sua decisione sul ricorso del presidente della Lazio, Claudio Lotito. Ha anche ritenuto inutile, «melius re perpensa» (meglio rivalutata la situazione), disporre l’allargamento del contraddittorio al pubblico ministero. Insomma, basta così. Lotito si era rivolto al Tribunale di Roma in dissenso con la norma etica emanata dal Coni e applicata dalla Federcalcio che prevede la «sospensione» da cariche federali anche dopo la sola sentenza di primo grado per alcuni reati (tra i quali la frode sportiva e i reati societari) nei quali Lotito è incorso per Calciopoli (frode sportiva in primo grado) e per aggiotaggio (secondo grado a Milano).\r\nLotito aveva anche chiamato in giudizio la Lega di A per imporle la sospensione del punto all’ordine del giorno dell’assemblea di venerdì relativo alla nomina di uno «supplente» in consiglio federale. E su questo la giudice è stata chiarissima: non c’è «periculum in mora» (danno causato dal ritardo). In parole povere, visto che si tratta di un provvedimento provvisorio, Lotito non ne avrebbe alcun danno. Quindi, il Tribunale civile ha respinto la richiesta di sospendere l’elezione: la Lega può procedere alla sostituzione del patron laziale, poi se quest’ultimo avrà battaglia vinta verrà tranquillamente reintegrato.\r\nMa Lotito non si ferma qui e, dopo le bocciature della giustizia sportiva e l’autogol del ricorso a un Tribunale dichiaratosi incompetente, è pronto a rivolgersi al Tar del Lazio. È stata la stessa Buonocore a sottolineare nell’ordinanza di ieri che il giudice naturale per i ricorsi contro le decisioni della giustizia sportiva è quello amministrativo, e quindi il Tar, alla luce della Legge 280 del 2003. Questa mattina i legali biancocelesti depositeranno il ricorso: probabile che venga chiesto urgentemente un decreto cautelare che blocchi la prevista elezione di venerdì in Lega. Un decreto «inaudita altera parte», senza contraddittorio. Ma anche questa strada non è priva di difficoltà. Una recente sentenza della Corte Costituzionale ha affermato che il Tar può intervenire sugli aspetti economici e non sulle sentenze sportive. La norma etica e le sentenze sportive in materia sui ricorsi di Lotito come devono essere considerati? Il Tar sarà o meno competente? E soprattutto dopo che è stata già intentata causa al Tribunale civile, si potrà tornare indietro?\r\nProprio questi dilemmi contribuiscono a rendere quantomeno incerto l’esito dell’assemblea di Lega. I club di Aavevano deciso di aspettare la conclusione della battaglia lotitiana rinviando già una volta il pacchetto di nomine, che comprende la vicepresidenza di Lega (De Laurentiis in pole, con un posto che si libera per Zarbano del Genoa) e una poltrona di consigliere (destinata a Fenucci della Roma). Nel frattempo, in via Rosellini, l’aria è tornata molto pesante, le gelosie si sono riaccese, le divergenze sono venute fuori persino sul recupero della giornata rinviata per la morte di Morosini. C’è, tuttavia, una candidatura autorevole per la supplenza di Lotito: Andrea Agnelli ha chiesto al designato Campoccia dell’Udinese di fare un passo indietro, con l’obiettivo di aumentare il peso specifico della Juventus nelle stanze del potere. Il club bianconero è in pressing, gli stessi vertici dello sport italiano vedrebbero di buon occhio l’avvicendamento con Lotito. Agnelli (già consigliere della Federgolf) è pure membro dell’esecutivo della Lega e per prassi il doppio incarico si tende a evitarlo. Ma l’ostacolo maggiore è rappresentato proprio dal carisma esercitato da Lotito sull’assemblea.\r\n\r\nCredits: GdS\r\nFracassi Enrico