Andrea Agnelli: “Per sempre nei nostri cuori le vittime dell’Heysel”

E’ stata «una delle più grandi tragedie dello sport», secondo il presidente della Juventus, Andrea Agnelli, che ha così cesordito alla commemorazione delle vittime dell’Heysel. All’evento erano presenti, tra gli altri, John Elkann, Michel Platini, Giampiero Boniperti, Franzo Grande Stevens, il direttore generale del Liverpool Christian Purslow, Jean-Claude Blanc e il CdA, Giuseppe Marotta, Roberto Bettega, le istituzioni sportive e politiche, alcuni componenti della squadra di allora con Bonini, Brio, Briaschi, Cabrini, Tacconi e Vignola. E ancora, il capitano di oggi Alessandro Del Piero, Mariella Scirea, Giovanni Cobolli Gigli, Francesco Morini e Giuseppe Furino. La cerimonia si è svolta nel cortile della sede della Juventus, in prossimità del monumento che ricorda le vittime di quella sciagurata notte.\r\n\r\nANDREA AGNELLI\r\n«Ho un ricordo personale di quella serata. Avevo nove anni e da casa non capivo bene cosa stesse succedendo, se non attraverso i discorsi dei miei genitori. Era una sensazione strana, tra il dolore per quello che potevo intuire stesse succedendo e l’aspettativa per una finale che può avere un bambino di quell’età. Ne parlavo proprio ieri con Alessandro Del Piero, anche lui era un ragazzino, e anche lui ha gli stessi ricordi. Poi sono cresciuto e ho capito la portata della tragedia che si è consumata nella notte in cui la Juventus ha conquistato una coppa che tutti noi abbiamo sempre fatto fatica a sentire nostra. Ritengo che oggi sia importante parlare anche del tema sociale, perché gli stadi devono essere luoghi sicuri dove andare con le proprie famiglie e vivere momenti di gioia assistendo a una sana competizione sportiva. Nel nuovo stadio che stiamo costruendo ci sarà un luogo dedicato a ricordare le vittime di quella serata, che sono sempre nei nostri cuori. Vogliamo che il loro ricordo ci accompagni anche nella nostra nuova casa». \r\n\r\nMICHEL PLATINI\r\n«In quella lontana primavera ero un calciatore non ancora trentenne, gioioso e spensierato, proprio come tanti tifosi che quel giorno vennero a Bruxelles per amore della Juventus e che purtroppo non sono mai tornati a casa, strappati ai loro cari in quella maledetta serata. Noi quella notte l’abbiamo vissuta al buio, coscienti che non era una partita normale, ma senza renderci conto sul momento di quanto non fosse normale. Quella partita non è durata 90 minuti, quella partita sia sta ancora giocando, non è mai finita e si giocherà nella nostra vita per sempre. Nessuno potrà mai cancellarla. Oggi vogliamo ricordare le 39 vittime, i nostri cuori sono con le loro famiglie. Da presidente dell’Uefa posso assicurare che è mia responsabilità e massimo impegno che tragedie così non avvengano mai più».\r\nDopo la cerimonia, presso la chiesa della Gran Madre si è tenuta una funzione commemorativa.\r\n\r\n(Guarda la fotogallery dell’evento sul sito ufficiale Juventus.com)