È ancora la Juve dei singoli

Il sarrismo si vede solo a sprazzi, i singoli continuano a fare la differenza nella Juventus e quando questi calano soprattutto in difesa si balla

Se valeva per Allegri non vedo perché lo stesso assunto non debba valere anche per Sarri: la Juve vince le partite “a prescindere”, perché ha una rosa nettamente superiore a quella degli avversari. A parte 55 minuti con il Napoli e una 40ina contro l’Atletico Madrid, i campioni d’Italia hanno fin qui portato a casa il risultato grazie alle giocate dei singoli. Attenzione, che vi sia una mentalità diversa e un tentativo di cambiare alcuni concetti è fuori di dubbio, ma come ha ammesso lo stesso tecnico bianconero, per ora si sono visti solo sprazzi.

A colpirmi al termine di Juventus-Verona è stata una frase particolare di Sarri: “Perdiamo la tendenza a difendere alti per arroccarci dietro”. Tradotto: soprattutto quando sono in vantaggio, i bianconeri tendono ad abbassare il baricentro per aspettare gli avversari più bassi, anziché uscire e aggredirli più lontani dalla propria porta. Sarà un caso, ma Allegri si lamentava della stessa identica cosa, ovvero del fatto che soprattutto dopo aver segnato un gol la sua Juventus anziché correre in avanti per difendersi tendeva a correre all’indietro. Il concetto è espresso in maniera diversa, ma porta allo stesso punto. Evidentemente c’è una propensione da parte dei giocatori di rilassarsi o “gestire” a modo proprio questa situazione, indipendentemente dai dettami del tecnico di turno.

Juve: la condizione ancora non c’è

Il risultato è che fino a quando i singoli hanno gamba e forza mentale, la Juve mette sotto gli avversari, ma appena calano si balla, soprattutto in difesa. Ieri se il Verona avesse trovato il gol del pari non si sarebbe potuto dire nulla. Esattamente come contro il Napoli, si è fatto bottino pieno grazie ad una buona dose di fortuna (lo chiamavate “il culo di Allegri” no?) e alle parate di “nonno” Buffon. La gestione delle palle da fermo rimane un pericolo costante per la difesa, ma a preoccupare è anche la condizione fisica precaria. A Firenze Sarri l’ha imputata al caldo del capoluogo toscano, ieri sera invece ha sottolineato come nonostante 5 cambi tra i titolari, la squadra fosse stanca mentalmente per le fatiche di Madrid.

Fonti vicine allo staff del tecnico bianconero, sostengono che tra fine settembre ed inizio ottobre la Juve comincerà a correre come faceva ieri il Verona di Juric, che ci ha pressato per 90 minuti in ogni angolo del terreno di gioco. Insomma, la condizione dovrebbe arrivare molto prima del famoso “marzo” di Allegri e da lì in poi dovremmo finalmente vedere una Juventus più corale e meno dipendente dalle giocate dei singoli. Rimango qui ad aspettare.