Peccato che a De Laurentiis difetti la memoria: ecco una sua dichiarazione virgolettata del 20 ottobre 2008, quando evidentemente non aveva ambizioni di classifica tali da giustificare un’analisi approfondita del calcio. «La cosa straordinaria è che dopo Calciopoli si è ritrovata la strada della serietà professionale e c’è spazio per tutti, nulla è prevedibile, e il pubblico si può veramente divertire, con un campionato che non diventa scontato dopo sette partite». Contrappasso dantesco per il produttore e patron del Napoli? In ogni caso sfogarsi parlando prima di un campionato a tre, includendo la Juve – questa povera Juve – tra le dominanti (salvo poi precisare che il Palazzo lo frequentano Inter e Milan) rende generico l’affondo: Morganti quest’anno e Bergonzi qualche tempo fa al San Paolo hanno fatto capire a sufficienza che sudditanza in bianconero sul gol di Toni annullato e sui tuffi di Zalayeta non c’era, anzi. Il problema è che questo del richiamo a Calciopoli totalmente artefatte dal giudizio del 2006 è divenuto refrain bolso, stanco. E quando un certo Pavignani, neopresidente del Bologna, ammicca all’ammonizione mirata di Ramirez come rimando al passato non sa e non vuol sapere che al processo di Napoli il teorema dei cartellini a la carte è stato sbugiardato. Eccole le classifiche vere. Assenza per squalifica di giocatori avversari che da “diffidati” sono stati ammoniti nella partita precedente: Atalanta 22 avversari, Brescia 19, Reggina 18, Inter, Lecce, Livorno e Juventus 17, Messina 16, Cagliari e Sampdoria 15, Lazio, Parma, Siena e Udinese 14, Chievo 13, Milan 12, Bologna 10, Palermo 9, Fiorentina e Roma 8. Classifica assenza per squalifica di giocatori avversari espulsi nella partita precedente: Reggina 12 avversari, Bologna, Sampdoria e Siena 9, Atalanta, Palermo, Parma 8, Milan, Chievo e Juventus 7, Lazio e Udinese 6, Brescia 5, Cagliari, Livorno e Roma 4, Fiorentina, Inter e Lecce 3, Messina 2. Insomma quanto a De Laurentiis, che nel 2008 respira aria buona, nel 2009 parla di nuova Calciopoli e ora rimanda l’idea di una tresca milan-torinese chiediamo una linea: se è lotta al Potere, ci stiamo, ma che non dipenda da un rigore dato o da un Mazzarri espulso. Quanto a Pavignani si rilegga qualcosina della storia recente e riveda le leggende metropolitane: il Bologna chiede i danni a Napoli, ma tutte le testimonianze riguardo Lecce-Parma concordano che vedere squalificati sei giocatori del Parma per lo spareggio contro i rossoblù non fosse proprio uno svantaggio per l’allora presidente Gazzoni e i suoi.\r\n\r\n(Di Alvaro Moretti per Filo Spinato – ‘Tuttosport’)