Si è ripreso la sua Italia, quella della sana provincia calcistica, che regala affetto ed emozioni. Bruciatosi al fuoco della Juventus e poi rimbalzato tra le esperienze al Monaco e alla Fiorentina, Sergio Almiron mai si era rassegnato, non avrebbe abbandonato da sconfitto il palcoscenico scelto quando aveva appena 20 anni. Per il centrocampista argentino, è Bari la nuova destinazione paradiso. Qui è rinato quel protagonista che, a Udine e soprattutto a Empoli, incantava con colpi geniali. «Sono tornato ai livelli di Empoli, dove, grazie al tecnico Somma, mi sono espresso al meglio per tre stagioni — dice Almiron, 29 anni in questi giorni tornato con la famiglia in patria, a Rosario —. Quando avverto la fiducia dell’ambiente, mi trasformo. Era successo a Udine ed Empoli, così ora a Bari. Qui società, compagni e tifosi mi fanno sentire importante. E soprattutto ho incrociato di nuovo Ventura, vero maestro di calcio. Ho ricominciato a godere pure negli allenamenti. A Bari sono rinato».\r\n\r\nSe ne è accorta pure la Juventus, contro la quale ha vinto e segnato.\r\n«Volevo dimostrare le mie qualità, dopo aver perso l’opportunità di conquistare un posto nella Juventus. Non parliamo, però, di vendetta, tant’è che non ho gioito e ho anche chiesto scusa a Ferrara. Con me si è comportato in modo esemplare: la scorsa estate, Ciro è stato correttissimo, comunicandomi che non rientravo nei suoi programmi».\r\n\r\nDei suoi ex compagni bianconeri, chi le ha fatto i complimenti?\r\n«Al San Nicola Del Piero si è congratulato con me. Alex è il compagno più forte con il quale ho giocato: continuo a sentirmi con lui, mi basta un suo sms per essere gratificato dalla sua amicizia».\r\n\r\nLegato alla Juventus sino al 2011, è in prestito al Bari. Lo sa che il club di Matarrese sta cercando di acquistarla a titolo\r\ndefinitivo?\r\n«Sarei felice di proseguire l’avventura nel Bari. Se Matarrese e Perinetti mi proporranno un contratto pluriennale, valuterò con entusiasmo l’offerta. Il Bari in Europa? Salviamoci, poi sogneremo».\r\n\r\nE se, invece, la Juventus le concedesse un’altra chance?\r\n«Sono vincolato alla Juventus sino al giugno 2011. Se mi richiamasse a Torino, tornerei a testa alta e più sicuro dei miei mezzi. Nella breve parentesi nella Juventus, anch’io ho commesso errori: ho sbagliato amollare, a un certo punto mi sono quasi arreso».\r\n\r\nC’è unallenatore che l’ha penalizzata nella sua esperienza italiana?\r\n«Perché dovrei fare polemica? Qualcuno saprà se mi ha aiutato o meno. Certo, Ventura mi ha ricaricato, affidandomi un ruolo importante nel suo progetto. E’ un piacere far frullare la palla, come ripete spesso l’allenatore. E’ cambiato dai tempi in cui eravamo nell’Udinese: ora cerca più il dialogo con i giocatori. Impartisce lezioni straordinarie: anche contro le grandi il Bari impone il suo gioco».\r\n\r\nBocciato da Juventus, solo 9 presenze, e Fiorentina, appena 11 gettoni, ha pensato di lasciare l’Italia?\r\n«Mai. Qui c’è il campionato più bello e prestigioso delmondo; vorrei chiudere la carriera in Italia. Con mia moglie\r\nAlexandra e i tre figli, Flor Celeste, Kilor e Rosario, siamo ormai inseriti benissimo. Anche nei momenti difficili, ho puntato sul mio riscatto. Sono pronto a scommettere che, grazie al Bari, avrò un futuro migliore: sì, faccio ancora in tempo a meritarmi un’altra chiamata da un grande club».\r\n(Intervista de La Gazzetta dello Sport)