Allegri: “Siamo una squadra da metà classifica in questo momento”

Massimiliano Allegri non si illude al termine di Verona-Juventus: “Manca la voglia di lottare, silenzio e lavorare”

Massimiliano Allegri non ha avuto alcun confronto con la squadra al termine di Verona-Juventus. Dopo la seconda sconfitta consecutiva, il tecnico bianconero è molto critico con i suoi: “In questo momento le parole non servono a niente, c’è solamente da lavorare, da fare. Siamo in una situazione brutta di classifica, nel senso che abbiamo solamente 15 punti, quindi bisogna prendersi delle responsabilità, bisogna accettare la realtà, che – evidenzia a DAZN – in questo momento siamo una squadra di metà classifica. Solo con uno spirito diverso, con la voglia di vincere qualche contrato in più, ne usciremo fuori, perché le qualità della squadra ci sono. Così è stato nei primi 20 minuti del primo tempo, per tutto il primo tempo, però da queste situazioni in qualche modo ci tireremo fuori. Ora intanto martedì abbiamo una partita importante che serve per il passaggio del turno, è inutile piangersi addosso che non serve a niente. Serve solo pensare a quello che dobbiamo fare, che è la cosa più importante, poi le cose si sistemeranno”.

Allegri: “Parlare non serve a nulla”

Dopo 11 partite la Juve ha solo 15 punti, ha messo a segno 15 gol e ne ha subiti altrettanti. Quali prospettive ci possono essere in questa stagione? “Al di là del valore della squadra che è ottimo, come giocavamo da squadra che aveva un punto in classifica ora dobbiamo giocare da squadra che ha 15 punti in classifica. Ci sono volte in cui nel calcio le cose vanno male, dobbiamo uscirne con orgoglio. Verona? Sapevamo di affrontare una squadra fisica. Se non riesci a giocare, non giochi. Devi metterti su quel piano. Sul fisico, correre, rincorrere. Poi la partita va avanti e le qualità tecniche vanno fuori. Ma non è che se abbiamo la maglia della Juve, dobbiamo per forza battere le squadre di metà classifica. Serve guadagnarselo. E con un atteggiamento diverso. Facendo fatica. Questo è il calcio: non è il fioretto, con massimo rispetto. Ti devi mettere al loro livello. Abbiamo perso anche col Sassuolo molti duelli. E il Sassuolo non è fisica. Falli fatti? Loro ne hanno fatti molti di più. Hanno fatto la loro partita. Da una squadra che sapeva che per battere la Juve doveva fare così. Pensavamo di essere più bravi. Ora non lo siamo. Siamo onesti e realisti, si lavora e basta. Le parole non servono a nulla. Martedì partita importante”.

Manca la voglia di lottare

Questa squadra manca sicuramente di valori tecnici, ma anche caratteriali: “Non credo che non ci sia una grande squadra senza il rispetto dell’avversario. Tutti quelli che hanno vinto difficilmente hanno giocato con sufficienza. Non lo dico per la Juve: ma manca la voglia di lottare, il calcio è fatto di contrasti soprattutto in questa partita. Ho già parlato troppo – ribadisce – c’è da stare zitti, in silenzio e lavorare. E fare vittorie, che è la cosa più importante. Lo step di oggi è quasi finale per il campionato. Pensiamo alla Champions, poi la Fiorentina per la vittoria in casa. Bisogna essere lucidi, analizzare ciò che va e non va. C’è chi è più stanco. Serve fare il massimo, aiutare la squadra a vincere. La giacca? La prima palla mezza e mezza va dentro e non è un caso. La squadra aveva fatto quelle vittorie con atteggiamento diverso. Dobbiamo cambiare. Il primo ad averlo capito – conclude – sono io”.