Allegri post Napoli-Juve: “Non sono affatto preoccupato”

È un Massimiliano Allegri abbastanza nervoso quello che si presenta davanti ai microfoni al termine di Napoli-Juventus. Punzecchiato durante ‘Serie A Live’ su Mediaset Premium, il tecnico toscano nega però di essere preoccupato per il momento difficile della sua squadra: “Non sono assolutamente preoccupato – esordisce – , qualcuno pensa che sono matto ma non ho nulla da rimproverare ai miei. Abbiamo concesso 5 contropiedi al Napoli. Abbiamo giocato con coraggio. Non voglio facce da funerale. Quando tutti pensano di farmi il funerale poi si ricredono”.\r\n\r\nLe statistiche dicono che nessuna squadra è mai riuscita nell’impresa di arrivare tra le prime tre partendo da 5 punti in 6 partite. A questa Juventus, dunque, servirà un miracolo, eppure Allegri continua a vedere il bicchiere mezzo pieno:\r\n

Abbiamo giocato contro un bel Napoli, sapevamo che la gara sarebbe stata difficile ma stasera sono molto più sereno rispetto ad altre volte. Faccio l’allenatore per cui sono sempre nel mirino, io in particolare perché in tanti non aspettavano altro, ma adesso inizio a divertirmi. Nella vita e nel calcio capitano i momenti di difficoltà, bisogna lavorare e cercare di superarli. Adesso serve positività per le prossime partite. Sono abbastanza lucido – continua – , stasera non rimprovero niente ai ragazzi. 5 punti sono pochi ma la classifica non si può cambiare, possiamo fare solo delle vittorie. Stasera ho visto anche una crescita sul piano della personalità.

\r\nIn pochi mesi, dunque, la Juve passa dal Paradiso all’Inferno, dal sogno del triplete alla prospettiva di una stagione interlocutoria, con grandissime difficoltà ad agguantare soddisfazioni:\r\n

Cosa manca rispetto alla Juve dello scorso anno? I punti. Io vedo la partita nel mio modo, conta solo quello che vedo io e in questi anni ho quasi sempre avuto ragione. Cuadrado? Quando è entrato abbiamo giocato con lui e Morata dietro Zaza, poi ha fatto il terzino nel finale. Speriamo di recuperare tutti il prima possibile. Le squadre si giudicano dopo i risultati – conclude – , io devo farlo dopo la prestazione.

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Pubblicato da
Alberto Zamboni