Allegri: “La negatività non mi piace, Real favorito ma noi siamo cresciuti”
Il tecnico della juventus, Massimiliano Allegri, e il difensore Giorgio Chiellini protagonisti del Media Day a 5 giorni dalla finale di Cardiff
Media Day 2017: Chiellini
Giorgio Chiellini chiede un minuto di raccoglimento per le vittime dell’Heysel, poi si esprime così in merito al possibile modulo della finale.
“Il modulo è relativo. La fase difensiva la facciamo in 11, non cambia niente il modulo. La cosa importante è la disponibilità e il sacrificio, che sono stati i segreti di quest’anno. Hanno dato tutti aiuto, anche quelli davanti. Siamo una difesa solida, e dovremmo dimostrarlo anche sabato”.
Sarà con ogni probabilità 3-4-2-1, con Dani Alves avanzato e Cuadrado in panchina, ma quel che conta di più è che la Juve sarà molto diversa rispetto a quella che ha perso a Berlino contro il Barcellona nel 2015.
“Ci sentiamo diversi e migliori di due anni fa – continua Chiellini – , a prescindere dalla qualità tecnica aumentata nella rosa. Aver fatto certe partite ti fa arrivare in maniera migliore, ma dovremmo dimostrarlo sabato con una squadra più abituata di noi. Il Real giochicchia sempre, quando credi di avere il sopravvento ti colpisce. È sempre lì che sembra che ti dà l’opportunità di vincere ma hanno giocatori straordinari ovunque. Dobbiamo continuare sulla strada intrapresa in questo ultimo periodo. Dovremmo vincere più duelli possibili e mantenere l’ordine che ti aiuta in una finale”.
Si dice sempre che la Juve sia brava ad arrivare in finale, ma poi non riesce a vincerla: Chiellini sottolinea quanto imparato da lui e dai suoi compagni dagli errori passati.
“Sappiamo prendere lezione dalle sconfitte. Sapremo gestire meglio una finale. Due anni fa fu un primo tempo di tensione, nel secondo tempo quando credevamo di poter vincere ci siamo fatti cogliere scoperti e siamo stati puniti. Berlino ci servirà. Il Real? Bale e Isco sono due fuoriclasse. Gioca Isco o gioca Bale dovremmo avere accorgimenti. Isco ha sostituito Bale alla grande, e ha determinato tanto in questi ultimi due mesi del Real Madrid. Studieremo bene il Real in questi giorni, è impensabile che non concederemo nulla al Real, perché fa parte del gioco. Cercheremo di concedere il meno possibile e di fare qualcosa di importante. Servirà il 100% e anche di più. Serve l’ordinario e anche lo straordinario, come la parata di Gigi su Iniesta”.
Con l’eventuale conquista della Champions League, per Buffon potrebbe essere Pallone d’oro…
“Di Gigi sapete tutto. Io sono stato fortunato a fare tutta la carriera con lui sia alla Juventus che in Nazionale. Sono abituato ad avere dietro un fenomeno e mi ritengo molto fortunato ad aver condiviso con lui la carriera. Non credo che Gigi debba prendere il pallone d’oro alla carriera, credo che lo debba vincere per quello che ha fatto in questa stagione. Speriamo di vincere sabato e permettergli di conquistarlo”.
Il segreto della Juve è un mix di calciatori italiani, top europei e sudamericani che hanno aggiunto tecnica ed allegria alla rosa.
“I ragazzi sudamericani hanno grande coesione, portano grande allegria, poi italiani siamo più seri. Queste componenti sono importanti, c’è massima sincronia e rispetto nel gruppo. Fino alla mattina della partita sembra che loro vanno a giocare con gli amici del quartiere, poi quando entrano in campo si vede quanto è diverso. Siamo stati bravi nel gruppo a trovare un’unità su tutto, cosa non semplice con 25 persone diverse. Due anni fa era la fine di un ciclo per età anagrafiche – insiste Chiellini – , scelte di vita, ecc. Quest’anno non credo. Se penso al lungo periodo ti dico di sì, ma tra 2-3 anni. Però la società è lungimirante in questo. I cambiamenti sono all’ordine del giorno in questo sport.”
La stagione è già storica, con la conquista di Cardiff diventerebbe leggendaria…
“Da parte nostra c’è stata una crescita costante. Il cambio modulo ci ha dato nuova linfa, avevamo bisogno di qualcosa di nuovo. Non ci divertivamo più, serviva qualche spinta. La svolta in campionato ha portato anche a quella in Champions, con la partita con il Barcellona che è stata una conseguenza di un processo lungo partito dall’inverno quando ci criticavano per il brutto gioco, che ci ha portato così in alto”, conclude.