Allegri, l’ex pupillo nei guai: beccato a spacciare dr*ga per strada | Fa impressione vederlo così
Il beniamino di Allegri è stato colto in fragante. Tutta la sua ricchezza è andata perduta: ha fatto una bruttissima fine
Massimiliano Allegri lo conosciamo bene. Attualmente è senza squadra ma il suo percorso parla da sè. Un’intera carriera dedicata al calcio italiano, fattore che non può fare altro che farlo entrare di diritto nella storia del nostro campionato.
La squadra che ha allenato per più tempo e con la quale ha vinto di più è stata la Juventus. Un’esperienza suddivisa in due avventure in due momenti diversi della storia bianconera, terminata con la vittoria della finale della Coppa Italia.
Seppur abbia portato a casa un trofeo, divenendo l’allenatore con più Coppe Italia vinte della storia della nostra Nazione, non si è lasciato affatto bene con la Vecchia Signora. Il tutto è nato proprio quella sera, al triplice fischio, che gli costò l’esonero.
In un batter d’occhio 9 anni insieme furono spazzati via. Al suo posto gli è stato preferito Thiago Motta, che sta conseguendo ottimi risultati sulla panchina bianconera, ma che allo stesso tempo sta distruggendo qualunque legame tra il tecnico livornese e la Juventus.
Rivoluzione totale
Con l’arrivo dell’italo brasiliano, non è rimasto più nulla di Allegri. Il modulo, le idee di gioco, l’atteggiamento, è tutto cambiato. L’unica rimanenza del passato poteva essere Paul Pogba, uno dei suoi pupilli, che però in seguito alla squalifica per doping è stato messo fuori rosa dall’ex Bologna.
Non è l’unico beniamino della storica rosa di Allegri che è stato coinvolto nell’uso di sostanze. La notizia è uscita poche ore fa ed ha fatta il giro di tutti i social e di tutte le testate giornalistiche; nessuno si aspettava si trattasse proprio di lui.
Spaccio di sostanze stupefacenti
Si tratta di Patrice Evra, che ha svelato tutto in diretta. Ha spiegato che chiedeva l’elemosina fuori ai negozi e di notte si arrampicava nei bidoni della spazzatura dove venivano gettati gli hamburger, per poi prepararsi a spacciare nelle piazze del suo quartiere.
Un’infanzia drammatica per l’ex terzino francese, vittima anche di abbandono da parte del padre e di abusi sessuali in tenera età, che hanno lasciato un segno indelebile. Ad oggi ne parla con leggerezza e sembra essere solamente un lontano ricordo, grazie al calcio, che come detto da lui, gli ha salvato la vita. Da qui nasce la sua passione ed il suo famoso slogan #ILOVETHISGAME, perchè è solo grazie a questo meraviglioso sport se oggi può essere qui a raccontarci la sua storia.