Massimiliano Allegri ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di Juventus-Spal. I campioni d’Italia vogliono tornare a vincere in casa in campionato, dopo aver battuto l’Udinese in trasferta: “Sono tre punti uguali a settimana scorsa e a sabato prossimo. Dobbiamo avere rispetto della Spal, una squadra organizzata che gioca un bel calcio e si difende bene. Dovremo fare una partita seria – aggiunge Allegri – , anche perché noi stiamo rincorrendo e quindi domani bisogna riprendere a vincere in casa, visto che l’ultima partita l’abbiamo persa con la Lazio. Turnover? Valuterò domattina, non sarà esagerato”.
Ci sono alcune buone notizie dopo l’ultimo allenamento di oggi: Matuidi corre per essere a disposizione per sabato, mentre Marchisio e De Sciglio sono pienamente recuperati.
“Marchisio può fare uno spezzone di partita. A De Sciglio manca il ritmo partita, però si è allenato con la squadra e quindi è un rientro importante, già essere a disposizione. Buffon e Chiellini non giocano. Come si sostituisce Mandzukic? Con Douglas Costa. Sostituiamo uno alto con uno basso. Lui, Dybala e Higuain giocano, poi uno tra Cuadrado e Bernardeschi. Cuadrado sto valutando, perché potrebbe anche entrare a gara in corso come terzino. Matuidi? Era in campo lì che correva… È venuto a Vinovo eh…. Matuidi ha corso, vedremo se riusciremo a recuperarlo per sabato. Sturaro ha ancora questo affaticamento, Benatia non ha ancora smaltito la botta. Quindi, come a Udinese siamo 16, come 20 anni fa, più i tre portieri. Asamoah? Domani gioca Alex. Il centrocampo non me lo domandate perché ho dei dubbi. Per le condizioni fisiche? No, scelte solo tecniche. Devo vedere se far riposare qualcuno. Bentancur tra l’altro sta bene, Marchisio sta bene, quindi devo decidere e valutare”.
Nei giorni scorsi Buffon ha parlato di Higuain come esempio per dedizione alla causa, nonostante stia segnando meno. Allegri ammette che il video della sua prestazione non sia stato proiettato a Vinovo, ma l’argentino sta giocando davvero da leader.
“No, non sta andando di continuo, ma Higuain ha fatto domenica come nelle precedenti partite delle partite importanti, perché è cresciuto di condizione. Gli manca solo il gol, ma lo troverà nelle prossime partite, magari già da domani. Con le prestazioni che ha fatto, soprattutto domenica, quando eravamo in dieci, si è caricato la squadra sulle spalle, ha fatto delle giocate importanti come nel terzo gol di Khedira, quindi è un giocatore ritrovato, che ha grande entusiasmo, sta molto bene fisicamente – insiste – , è un giocatore importante per noi come lo è sempre stato”.
Agnelli, intanto, stamane ha elogiato in Assemblea degli azionisti il lavoro svolto dal tecnico toscano dopo l’addio di Conte. Un ulteriore stimolo per il tecnico livornese:
“Già il fatto che si ritorni a parlare di settimo scudetto come un’impresa che va al di là della leggenda, questo è un dato importante, perché ci ha risvegliato in tutti noi qualcosa che soprattutto dall’esterno veniva quasi dato per scontato. Invece – ammette l’allenatore bianconero – ogni anno che passa è sempre più difficile, ma comunque è sempre difficile vincere, perché, come dico sempre, vincere è una cosa straordinaria, la normalità è non vincere. La Juventus ha vinto sei Scudetti di fila, ha vinto tre Coppa Italia, le finali di Champions, Supercoppe, la società è cresciuta tantissimo e siamo sulla buona strada. Sta lavorando molto bene, abbiamo cambiato molti giocatori, ma quest’anno dobbiamo sapere che l’obiettivo del settimo Scudetto, che va al di là, oltre la leggenda, ci serve per fare una Champions importante”.
I giornali, intanto, parlano di “caso Dybala” per la reazione dopo la sostituzione di Udine: Allegri sgonfia subito tutto.
“Non è assolutamente un caso, le scelte vanno fatte dall’allenatore. Paulo era tornato a fare una buona partita, non devono vivere con l’ossessione del gol gente come Dybala, Higuain e Mandzukic. Capita in tutte le stagioni di avere periodi in cui non si fa gol. In quel momento bisogna stare sereni e continuare a fare, non a chiacchierare, c’è solo da fare, andare in campo, correre, giocare bene e fare quello che si deve fare. La squadra deve riprendere a giocare 95 minuti con grande attenzione, senza lasciare niente e dare niente per scontato, cosa che dall’inizio del campionato a spizzichi e bocconi aveva fatto, perché a Sassuolo dopo il 2-0 avevamo subito quel golletto e dopo il 3-1 abbiamo concesso un paio di palle gol con facilità, perché l’avversario può costruire le palle gol, ma se le deve costruire, non che gliele regaliamo noi; col Torino 11 contro 10, 5-6 minuti; a Bergamo uguale; con la Lazio… e sei cascato, perché dopo, picchia, picchia, picchia, a un certo punto caschi. Noi dobbiamo essere in grado, quando fischia l’arbitro… bisogna fare 95 minuti di fase offensiva e fase difensiva, perché questo fa sì che facendo un grande campionato e lottando il campionato fino alla fine – perché non sarà facile vincere, perchè il Napoli sta facendo grandissime cose, così come l’Inter – ci porti entusiasmo anche per giocare la Champions, altrimenti diventa una cosa che non va bene. E la Juventus siccome ha le potenzialità per vincere il settimo scudetto, però si può solamente lottare e vincere se ci mettiamo nella testa di dover fare fatica, sia quando abbiamo la palla… perché quando abbiamo la palla bisogna muoversi, correre, fare fatica… così come quando non l’abbiamo. E a Udine i ragazzi hanno dato una bella risposta. E ora vediamo domani”, le parole riportate da ‘Sportmediaset’.
Infine, un ricordo della Spal e di Ferrara, squadra e città che hanno accolto Allegri in passato.
“Per me è stata un’esperienza importante e determinante ai fini dell’inizio della carriera, dopo aver iniziato ad allenare con l’Aglianese. Ma la cosa bella di Ferrara, anche in quel momento, dove avevamo delle difficoltà, societarie, però respiravi un’aria importante, una storia di una società importante e questo alla fine viene fuori, quindi la Spal merita la Serie A e io credo che abbia le qualità per la squadra che ha costruito, per l’allenatore che è un buon allenatore e che si sta dimostrando anche a livello di squadra e di gioco di avere dei concetti giusti, di far giocare bene la squadra, e che si salverà”, conclude.