Massimiliano Allegri si è intrattenuto davanti alle telecamere di Sky Sport dopo la premiazione scudetto. Inevitabili le domande sul divorzio con la Juventus dopo cinque anni e undici trofei messi in bacheca. “La società farà la scelta migliore per continuare un progetto importante – esordisce il tecnico livornese – . Siamo arrivati al doppio confronto in condizioni non normali. Abbiamo sottovalutato il fatto che, dopo Madrid, ho dovuto mettere al riparo il campionato. Quanto fatto con l’Atletico è difficilmente ripetibile nel calcio. Sulla carta eravamo più battuti che vincenti. In quel momento dovevamo rimettere a posto il campionato. Se le annate incominciano in un certo modo, devi prevedere quello che può succedere. Avevamo un campionato difficile, dovevamo arrivare con grande vantaggio. A livello psicologico così distruggevi il Napoli. La gente parlava dell’Atletico e io mi preoccupavo del Bologna. I ragazzi sono stati molto più bravi con l’Atletico, perché da gennaio abbiamo rincorso chi non stava bene. C’era bisogno di fare così”.
Insomma, la foga di chiudere il campionato prima possibile ha portato Allegri a fare delle scelte che hanno inevitabilmente avuto delle ripercussioni sulla coppa. La Juve è arrivata alle partite più importanti della stagione con tanti infortunati e il fiato corso. “Devi fare delle scelte per il bene della squadra. Alla fine – insiste il tecnico dimissionato – hanno giocato tutti. Abbiamo fatto 37 formazioni differenti, un po’ per infortuni e un po’ per la gestione delle partite. Non scordiamoci che la squadra ha fatto durare 30 partite il campionato. Non è stato facile, l’abbiamo reso noi così. Vincere è difficile, l’ottavo poi non era semplice. Lascio un’ottima squadra con ottimi calciatori, pronta a rivincere il campionato e a rifare una grande Champions. Ce l’ha nella testa, nelle gambe, nell’autostima. Tutti siamo cresciuti. C’è stata una crescita costante, diciamo che la spensieratezza dovrà essere la forza per la Champions”.
Dopo l’eliminazione contro l’Ajax, Agnelli si era affrettato a confermare Allegri perché effettivamente c’era da ambo le parti la volontà di andare avanti assieme. Poi è cambiato tutto ed è prevalsa la volontà della Juventus di aprire un nuovo ciclo con un altro allenatore. “Io avevo parlato col presidente dopo l’Ajax, c’era l’idea di andare avanti. Nell’ultimo mese, poi le cose nascono in un modo e la riunione n’è un esempio, abbiamo parlato di tutto. Come dice Pavel – prosegue – è difficile da migliorare. Ho capito che per il bene della Juve era giusto finire, la società ha preso giustamente questa decisione. Poi magari a ottobre eravamo con delle problematiche e non ne uscivi. Va bene così”.
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