Allegri, è esonero: la fine del triennio più triste
Alla fine è arrivato l’esonero per Allegri: addio dolceamaro per il livornese, fra la Coppa Italia e la rottura totale.
La notizia era già nell’aria da diverso tempo e il finale era già scritto. L’esonero di Max Allegri da parte della Juventus è solamente stato anticipato di un paio di settimane, in seguito a quanto visto nella finale di Coppa Italia.
Dopo una giornata di riflessioni, è arrivato il comunicato ufficiale del club bianconero, che specifica come la decisione sia stata presa proprio per il comportamento messo in atti dall’allenatore in panchina: “La Juventus comunica di avere sollevato Massimiliano Allegri dall’incarico di allenatore della Prima Squadra maschile. L’esonero fa seguito a taluni comportamenti tenuti durante e dopo la finale di Coppa Italia che la società ha ritenuto non compatibili con i valori della Juventus e con il comportamento che deve tenere chi la rappresenta“.
Nessun ringraziamento e un saluto freddo, che pone fine al secondo mandato di Allegri da allenatore della Juventus. Un triennio molto complicato in campo e fuori, chiuso con la vittoria in Coppa Italia ma anche con una rottura totale.
Il ritorno, fra speranze e delusioni
Dopo le parentesi di Maurizio Sarri e di Andrea Pirlo, che hanno comunque portato tre trofei in due anni, la Juventus ha deciso di tornare al passato e riaffidarsi alle cure di Allegri nell’estate del 2021. Primo anno fin da subito complicato, con l’addio di Cristiano Ronaldo a fine mercato e non rimpiazzato a dovere che contribuiscono ad accrescere le difficoltà di una squadra che era arrivata quarta con fatica la stagione precedente.
Risultati altalenanti fra campionato e Champions League, con la sconfitta nella finale di Supercoppa Italiana contro l’Inter all’ultimo secondo dei supplementari che mette in grandissima salita l’annata. Il colpo del ko arriva agli ottavi di Champions, contro un non irresistibile Villarreal. 1-1 in Spagna, secco ko per 3-0 a Torino che spinge Allegri nell’occhio del ciclone. I bianconeri arrivano quarti, ma perdono la finale di Coppa Italia ancora contro l’Inter.
Il secondo anno è il peggiore, soprattutto per le questioni extracampo. Prima metà dell’anno chiusa con l’eliminazione ai gironi di Champions League e le dimissioni dell’intera dirigenza durante la pausa per il Mondiale per via delle questioni relative alle plusvalenze e alla manovra stipendi. In questo momento Allegri è lasciato solo e il suo lavoro per tenere insieme un gruppo che può sfaldarsi da un momento all’altro è notevole. La stagione si conclude ancora senza trofei e il terzo posto sul campo viene cancellato dalla penalizzazione e dall’esclusione d’ufficio dalle competizioni europee voluta dalla Uefa.
Si arriva poi al terzo anno, concluso con il comunicato di oggi. Qualificazione in Champions raggiunta a fatica e Coppa Italia in bacheca, ma anche una rottura totale fra l’attuale dirigenza – Giuntoli in particolare – e Allegri.
I numeri
Allegri conclude così la sua esperienza alla Juve in maniera probabilmente definitiva senza possibilità di ritorni. 420 partite ufficiali sulla panchina con 201 vittorie, 75 pareggi e 74 sconfitte, con 12 trofei alzati.