Allegri: “Dybala il più forte dopo Messi e Ronaldo”

Massimiliano Allegri, tecnico della Juventus, ha rilasciato oggi una lunga intervista al Corriere dello Sport, ecco di cosa ha parlato

Massimiliano Allegri, tecnico della Juventus, ha rilasciato oggi una lunga intervista al Corriere dello Sport. L’allenatore toscano ha toccato diversi argomenti, ma non poteva non partire dal grosso rischio corso l’altra sera a San Siro contro l’Inter:\r\n\r\n“E’ stata una serata positiva: abbiamo perso dopo tantissime partite – ammette – , ma abbiamo raggiunto la finale di Coppa Italia. E’ stata la sconfitta più dolce che poteva capitarci, utile per il nostro percorso di crescita: avevo tanti ragazzi di 22 o 23 anni. Due finali consecutive dopo 56 anni? E’ un bel risultato, anche perché il cammino è stato duro: abbiamo incrociato Torino, Lazio e Inter… La finale col Milan? Sarà una bella sfida: con il Milan, come con l’Inter, sono sempre affascinanti”.\r\n\r\nLa Juventus è rimasta l’unica squadra italiana in corsa su tre fronti, i tifosi possono sognare quantomeno un double, visto che in Champions contro il Bayern sarà quantomeno complicato:\r\n\r\n“C’è tanto entusiasmo, ma facciamo un passettino alla volta – continua Allegri – . Questa finale è in tasca, da qui a Pasqua ci attendono tre partite determinanti in campionato e la Champions che è sempre un terno al lotto. Il Napoli? Ha la possibilità di fare tante vittorie, dobbiamo state attenti e pensare partita per partita: vinciamo la prossima e ce ne sarà una in meno… Sarri? E’ stato molto bravo a scegliere un sistema di gioco capace di esaltare la qualità del Napoli. Ottima l’intuizione di schierare Hamsik mezz’ala. E’ molto bravo. Avrebbe giocato così anche nella mia Juve. Higuain? Con Lewandowski e Suarez, è uno dei migliori centravanti al mondo. Aggiungo Benzema, se sta bene”.\r\n\r\nEppure dalle parti di Napoli per giustificare il ritardo rispetto alla Juventus si tirano spesso in ballo fattori extra calcistici, dagli arbitri, al fatturato… Allegri la chiude così:\r\n\r\n“Ci sono statistiche che ne svelano l’incidenza: in semifinale di Champions, Real, Barcellona e Bayern arrivano sempre. Detto questo, il calcio è l’unico sport dove il più debole può battere il più forte: ci sono altri fattori, altrimenti il Leicester non sarebbe lassù in Premier. La verità è che tutto si usa quando ci fa comodo… La Roma – prosegue – ha la possibilità di realizzare un filotto, le può vincere tutte da qui alla fine: la qualità dei giocatori è eccellente e Spalletti ha trasmesso un’idea di gioco diversa. Potenzialmente può arrivare a 86 punti, potrà sfruttare gli scontri diretti”.\r\n\r\nTra gli allenatori della Serie A stanno facendo molto bene i toscani, oltre ad un toscano “acquisito” come Paulo Sousa:\r\n\r\n“Mi ha sorpreso? In positivo. Ma mi aveva sorpreso già al Basilea. E’ sveglio, ha capito subito il nostro calcio. Tecnici toscani bravi? Ce ne sono e ce ne sono stati tanti: i piombinesi, come Agroppi e Sonetti, i viareggini come Fascetti e Lippi. E’ un’altra statistica… Chi voterò per la Panchina d’Oro? Pioli: alla guida della Lazio ha fatto una stagione eccezionale”.\r\n\r\nLa rimonta della Juve è coincisa con lo sprofondo dell’Inter, cosa sarebbe stato più facile ipotizzare?\r\n\r\n“La nostra rincorsa. L’Inter dimostra semplicemente come il calcio sia una brutta bestia: bisogna essere bravi a vivere di equilibrio senza cedere all’euforia nei momenti d’oro o alla depressione quando tutto gira male. Come ho gestito l’inizio negativo? Ho deciso di dire basta, di non pensare al problema e cercare piuttosto la soluzione. Devi staccare, o perdi lucidità. Avevo trovato segnali positivi anche nelle sconfitte con Roma e Napoli, poi a San Siro con l’Inter ho capito che la svolta era vicina: contro la capolista, giocammo con grande personalità. Quindici vittorie non se le aspettava nessuno, però della risalita ero sicuro”.\r\n

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