Allegri: “Dybala il più forte dopo Messi e Ronaldo”
Massimiliano Allegri, tecnico della Juventus, ha rilasciato oggi una lunga intervista al Corriere dello Sport, ecco di cosa ha parlato
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Allegri: “Bayern? Io ci credo”
\r\nOra servirà lo sforzo più importante contro il Bayern Monaco di Guardiola: all’andata è finita 2-2 un risultato che gioca a favore dei tedeschi, lo 0-0 sarebbe stato meglio.\r\n\r\n“E’ durissima, ma ci credo – sottolinea Allegri – . Quando giochi con una delle favorite in partite d’andata e ritorno, è importante ridurre il passaggio di turno a un solo match. Il tecnico perfetto? Quello che fa meno danni: incidono le idee, la capacità di trasmetterle, la psicologia, ma la vera differenza la fanno i calciatori. Se tutti fossero uguali, non ci sarebbe il mercato. Invece, nel calcio come nella vita, esistono le categorie: se vuoi vincere una causa delicata, scegli l’avvocato migliore, se vuoi vincere la Coppa dei campioni scegli i calciatori migliori. Un anno può andarti bene, ma alla lunga i valori emergono. Il percorso di maturazione della Juventus? Buono, ma migliorabile. Il girone è stato molto bello ed è stato un peccato non essere arrivati primi. La consapevolezza è sempre maggiore, si cresce anche nelle difficoltà”.\r\n\r\nA fare la differenza nella rimonta è stato anche Paulo Dybala, ragazzo prelevato dal Palermo e ormai consacratosi talento di livello mondiale:\r\n\r\n“Sì, bastava solo guardarlo negli occhi: ha il viso da bambino, ma lo sguardo assassino. Tempo due anni e può arrivare al top, appena dietro Ronaldo e Messi. Sono felice che abbia segnato con il Bayern, altrimenti chissà in quanti avrebbero detto che non ha dimensione europea. Mandzukic criticato? A volte non capisco come si faccia, lui ha fatto bene ovunque sia andato. Chi ci gioca accanto, gioca bene, è bravo tecnicamente e trascina. Morata è un grande giocatore. Ha pagato un po’ lo scotto delle responsabilità maggiori in un attacco fatto di altri giovani, a parte Mandzukic: l’anno scorso, pur grande acquisto, era un ragazzo del Real. Pogba? Ha fatto passi avanti, ma deve migliorare ancora: tutti gli dicono che è bello e bravo, così finisce per specchiarsi. A 23 anni è comprensibile. Sturaro come Gattuso? Sì, ma Sturaro non ha ancora la continuità e deve diventare più consapevole della propria forza. Per corsa e temperamento può diventare come Rino, che però rimane unico: ancora negli ultimi anni di carriera, lavorava per migliorare. La differenza tra medio e grande giocatore è questa. Nel basket un pivot con le mani quadrate migliora tirando mille volte, così chi fa 100 cross a settimana s’affina. Credo nel gesto ripetitivo del singolo, nel tiro nel dribbling e nel lancio, meno in quello della squadra. Può mandare gli schemi a memoria, ma se davanti hai Messi le cose cambiano”.\r\n\r\nTra i segreti della Juventus c’è anche una difesa di ferro: Buffon, Barzagli, Bonucci, Chellini… normale che Rugani giochi poco.\r\n\r\n“C’è anche Caceres, giocatore fondamentale. Detto questo, ognuno ha i suoi tempi di crescita: quelli di Rugani sono maggiori di altri giovani, deve diventare più sfrontato. Hernanes? Ha le caratteristiche adatte per stare davanti alla difesa: si è calato nel ruolo e ha margini di miglioramento importanti. Può anche fare la mezz’ala di regìa come Khedira e può giocare come regista con Marchisio interno. Il trequartista? Giochiamo con il 3-5-2, ma sempre con un uomo tra le linee, nel nostro caso Dybala, che aiuta nello sviluppo. Due sarebbero meglio, hai più traiettorie di passaggio. In Italia, sin dalle giovanili, non si lavora sull’occupazione degli spazi, ma sugli schemi, come se fossimo al computer e sottraendo creatività. Sento parlare di intensità, ma quella è data dalla tecnica che permette di tenere palla facendola correre velocemente. Sennò, i maratoneti sarebbero intensissimi. Cuadrado più disciplinato? Diciamo che si è ‘civilizzato’. E’ migliorato molto”.\r\n\r\nImpossibile non parlare degli infortuni: si va verso quota 50 di cui 33 muscolari, è questo uno dei limiti dello staff di Allegri sin dai tempi del Milan?\r\n\r\n“Semplice: ho dato una settimana di riposo in più dopo una stagione straordinaria e abbiamo pagato. E’ mancata la base alla preparazione”.\r\n\r\nIntanto, dopo il Chelsea anche il Real Madrid si sarebbe fatto avanti per Allegri: ecco come la pensa il diretto interessato:\r\n\r\n“Per un mese e mezzo hanno detto che studiavo inglese, ora di punto in bianco dovrei studiare spagnolo e francese: come faccio, io a scuola non ci sono mai andato… Quale campionato mi attrae di più dopo l’Italia? Quando sarà il momento, mi piacerebbe conoscere diverse culture come ha fatto Ancelotti. Ma adesso sto bene alla Juve. Conte al Chelsea? Farà bene di sicuro. Io in nazionale? A fine carriera mi piacerebbe diventare ct, ma penso di essere ancora giovane. Agnelli e Berlusconi? Con Andrea non parliamo mai di calcio, a Berlusconi piaceva… Io aziendalista? Io dico solo che se uno non è contento di dove sta, saluta e va via. Oppure resta e parla chiaro: queste le scelte e questi gli obiettivi”.\r\n\r\n\r\n\r\nAllegri ha allenato fin qui già tanti campioni, qual è il più forte in assoluto? Il tecnico toscano ne cita diversi:\r\n\r\n“Vedere Buffon in allenamento è un piacere, ha una tranquillità da vero campione. Poi Ibra, Ronaldinho, Cassano che magari non corre ma quando passa la palla è eccezionale. E ancora Tevez, Robinho… E Nesta, straordinario nonostante 13 operazioni in carriera. E Thiago Silva, che però alla fine s’è accontentato. Penso che Romagnoli possa ripercorrere le orme di Nesta, lui e Rugani saranno i difensori azzurri del futuro. Balotelli? Dipende da lui, ha 25 anni… Con me in sei mesi fece bene, ma una volta gli dissi: ‘Aiutati, che Dio t’aiuta’. Gli manca continuità: è un calciatore e lo deve dimostrare in campo. Le sorprese di questo campionato? Missiroli del Sassuolo: è cresciuto moltissimo. Eppoi ci sono tanti giovani, cito Bernardeschi e Sensi. A volte sento dire che non abbiamo talenti, io dico che ci sono e non bisogna buttare sempre tutto a mare”.\r\n\r\nInfine una stoccata per Antonio Conte che chiede l’anticipo della finale di Coppa Italia:\r\n\r\n“E’ un discorso societario, ma per la regolarità del campionato direi di no: mai come quest’anno, dal primo al sesto posto, si deciderà tutto in fondo”.\r\n\r\n[jwplayer player=”1″ mediaid=”87397″]