Massimiliano Allegri ha tenuto la consueta conferenza stampa alla vigilia di Juventus-Lazio. Il tecnico bianconero ha subito messo alcuni paletti alla formazione che scenderà in campo domani alle 12:30: “Marchisio non è stato convocato per affaticamento muscolare, niente di preoccupante, mercoledì sarà a disposizione. Domani gioca la difesa a 4, è convocato Dani Alves: non è in condizioni ottimali, ma vista l’assenza di Alex Sandro potrebbe giocare una mezz’oretta. Giocano Bonucci, Chiellini, Lichtsteiner e Asamoah. Ho il dubbio se giocare con i tre in mezzo e i tre davanti, se schierare Pianjc nei tre di mezzo o davanti. Hernanes potrebbe giocare davanti alla difesa. Lemina? Deve sottoporsi a degli esami per un problema fisico”.
Insomma, è ancora emergenza per i campioni d’Italia, che sono alle prese ancora con diversi infortuni. Comunque sia, Allegri ci tiene a sottolineare che il campionato non è mai stato chiuso:
“Io ho sempre detto che il campionato non è mai stato chiuso – le parole riportate a ‘Tuttosport’ – e mai lo sarà. Una squadra che vince cinque campionati, gioca otto finali di Coppa… rivincere è sempre difficile per una squadra che fa questi numeri. Chi pensava che si sarebbe vinto subito si sbagliava di grosso. Per avere un campionato chiuso ora avremmo dovuto vincerle tutte, però a questo punto della stagione i campionati non sono mai chiusi. È impensabile che la Juve avesse chiuso ora il campionato, è impossibile. Togliamocelo dalla testa che vincere sia facile, quando si vince è sempre qualcosa di straordinario. La Juve non deve vincere 3-0, deve vincere soffrendo al di là del mercato fatto. Ci vuole grande equilibrio, perché ci sono momenti in cui le cose vanno bene, altri meno. Abbiamo una partita in meno, siamo dentro tutte le competizioni. In due partite la stagione si rovescia: la nostra forza dev’essere avere equilibrio, gestendo tutte le situazioni con equilibrio. Se si perdono 4 partite, io rispondo che ne abbiamo vinte 15… Siamo in linea con l’andamento in campionato. Di sicuro un campionato l’abbiamo vinto: quello delle critiche. Chi pensava che si potessero fare 57 punti vada da un dottore e si faccia curare. In Champions abbiamo solo un obiettivo: arrivare a Cardiff. Certo, il gioco va migliorato, ci sono giocatori che sono stati due mesi fuori. Nessuno deve intaccare la nostra serenità, con l’obiettivo di arrivare in fondo con grande professionalità”.
Domani Allegri festeggia le 300 panchine in Serie A, la dedica è per le vittime della tragedia in Abruzzo:
“Le mie 300 panchine in serie A? Sono contento e soddisfatto, spero di fare altrettante panchine di qui in avanti. Dedico un pensiero alla tragedia dell’Abruzzo, fortunatamente i soccorritori stanno recuperando tante persone, sono vicino a loro”, prosegue.
Rispetto allo scorso anno, la Juventus ha più punti, ma ha perso quattro partite, tutte in trasferta e contor avversarie toste.
“Fuori casa quest’anno soffriamo di più. Ci sono annate in cui vinci 15 partite su 19, altre che vanno diversamente ma fai gli stessi punti… Sono sconfitte diverse una dall’altra: col Milan avevamo la partita in controllo, perdendo per un episodio, con l’Inter ci siamo fatti gol per conto nostro, l’unica partita sbagliata totalmente è stata quella di Genova. Se vogliamo arrivare in fondo, va migliorata la qualità del gioco. A Firenze? Ho sofferto un po’ la marcatura del quarto uomo, ma non ce l’ho con nessuno. In nove anni in A non ho mai detto una parola contro gli arbitri, il loro mestiere è molto difficile. Possono sbagliare o far bene, ma domenica il quarto uomo mi marcava vicino all’area…”
Quest’anno il tecnico toscano si sta sfogando un po’ troppo spesso: segnale di nervosismo? Niente affatto: c’è solo voglia di motivare l’ambiente.
“Quando parlo mi rivolgo a tutto l’ambiente, a tutti, anche a me stesso. Bisogna riflettere, perché se vogliamo arrivare fino in fondo bisogna sapere che nessuno ci regala niente. Abbiamo giocato spesso col 3-5-2, ma non è questione di sistema di gioco. Bisogna usare meglio il campo in ampiezza, vogliamo fare un salto in avanti per arrivare a giocare contro le grandi squadre europee. I tifosi mi criticano? Prima ho fatto una battuta, perché i risultati parlano da soli. Vincere non è la normalità, vincere è una cosa straordinaria, perché per farlo si fa tanta fatica ed è normale che sia sempre più difficile. I tifosi ci hanno dato sempre una grossa mano e ora abbiamo bisogno di loro, ma per far questo non bisogna mai perdere l’equilibrio. Non siamo ottavi come l’anno scorso o fuori dalla Champions… Le critiche ci sono, però non mi toccano, mi succedeva anche al Milan quando ero in testa alla classifica. Se ne faranno tutti una ragione, quando me ne andrò magari diventerò un po’ più simpatico. Io lavoro per arrivare a dei risultati e finora li abbiamo fatti. A marzo vogliamo essere dentro tutte le competizioni e al momento ci siamo. Sarà un testa a testa affascinante fino alla fine in campionato”.
Quanto ai singoli, Allegri chiarisce innanzitutto che quello di Evra alla Juventus è un capitolo chiuso:
“Evra è sereno, è in uscita, si sta allenando e si sta provando a trovare una soluzione. Se gioca anche Mandzukic con Pjanic, Higuain e Dybala? Magari c’è Cuadrado e ne esce uno di questi… Domani Pjaca sicuramente non gioca, ma lui è un ragazzo che ha bisogno di tempo per essere inserito. Certo, più gioca e più migliora, però ha qualità straordinarie e sarà importante per il futuro della Juventus”, conclude.