Allegri come Cuper: Agnelli ripeterà l’errore di Moratti?

Corsi e ricorsi storici, li chiamava Giambattista Vico. Ossia, riassumendo all’osso il pensiero del filosofo napoletano, la storia si ripete. Speriamo però non si ripeta anche stavolta, anche se il rischio esiste. Il rischio che Andrea Agnelli cada nell’errore già commesso in passato da Massimo Moratti, che preferì Hector Cuper a Ronaldo (quell’altro, il brasiliano), scaricando il Fenomeno per tenersi stretto l’Ombre Vertical, che ai fuoriclssse preferiva i gregari e che con l’Inter non vinse un tubo, collezionando delusioni una in fila all’altra (su tutte quella del 5 maggio 2002). Esiste il rischio che, allo stesso modo, Andrea Agnelli, diciassette anni dopo, scelga di tenersi Massimiliano Allegri, mettendo alla porta i vari Dybala, Pjanic, Cancelo e Douglas Costa. Questi i nomi che il vate di Livorno avrebbe depennato dalla rosa della Juventus 2019/20, nomi che i tifosi bianconeri rischiano di dover leggere (e rimpiangere) sul retro delle maglie di club rivali quali PSG, Real, United e Bayern.

Perché Allegri, proprio come Cuper, alla qualità, all’estro, al genio del campione preferisce il fisico, la corsa, la diligenza tattica, dell’onesto pedatore. Quindi meglio un De Sciglio che un Cancelo, perché il portoghese rappresenta quella variabile impazzita che ad uno come Allegri fa perdere il sonno. Meglio il mite Mattia dell’indomabile Joao, perché il primo dove lo metti sta e fa (male) quel che gli ordini di fare, mentre il secondo invece, non puoi imbrigliarlo, non puoi normalizzarlo. Ci ha provato Allegri, ma non ci è riuscito e allora via, vada altrove a scorrazzare sulla fascia senza controllo e disciplina, non alla Juve, non in questa Juve. Non nella Juve di Allegri. E poi c’è Dybala, attaccante tra i più talentuosi e prolifici in circolazione, trasformato da Allegri in un mediano recuperatore di palloni alla Gattuso. Uno che vedeva la porta e spesso la centrava, prima che il suo allenatore lo allontanasse dalla porta di trenta metri, sacrificandolo sull’altare dell’intoccabile Mandzukic, che il senso del gol lo ha smarrito da qualche parte in Germania ormai da anni. Il croato fa a botte con gli avversari, li rincorre per tutto il campo, per questo è imprescindibile, chi se ne frega poi se non segna mai, quello è un dettaglio ininfluente!

Si vince coi De Sciglio e i Mandzukic, non coi Cancelo e i Dybala! I Cancelo, i Dybala, i Pjanic, i Douglas Costa sono un problema, un cancro da estirpare al più presto! Speriamo non ne sia convinto anche Andrea Agnelli, speriamo che il Presidente non ripeta l’errore di Moratti. Speriamo Giambattista Vico si sbagli, almeno stavolta…