Allegri cambierà modulo e qualche top sarà sacrificato

Ecco cosa si nasconde dietro la frase sibillina di Allegri dopo la sconfitta in Supercoppa contro la Lazio: “torna tutto in discussione”,

Massimiliano Allegri rivoluzionerà ancora una volta la Juventus. Se le amichevoli estive non hanno preoccupato più di tanto, la sconfitta rimediata in Supercoppa contro la Lazio ha fatto scattare un serio campanello d’allarme. E da persona assai intelligente e che sa di calcio, Allegri sta già pensando alle contromosse. La costante di questo inizio di stagione è una difesa assai fragile, ma questo non ha niente a che fare con l’addio di Bonucci, o c’entra solo marginalmente. La verità è che il centrocampo a due così com’è congegnato attualmente il modulo della Juve, non può reggere l’impatto contro avversari numericamente superiori nella zona nevralgica del campo.

Se n’è avuta la conferma a Cardiff, ma anche le gare contro Tottenham prima e Lazio poi, hanno ribadito un concetto assai elementare: quattro calciatori offensivi li puoi sorreggere se sei al top della forma e se tutti si sacrificano correndo avanti e indietro come matti. In alternativa, gli avversari ti schiacciano e la difesa va inevitabilmente in sofferenza, anche se hai Sergio Ramos, Hummels o Piqué. Se n’è avuta la prova con il terzo gol incassato ieri sera, veramente un gol da polli, come ha evidenziato lo stesso Allegri a fine gara. Sia ben chiaro, il tecnico toscano non è esente da colpe, perché quando si perde si perde tutti assieme e la scelta di Barzagli prima e De Sciglio poi, rimangono assai discutibili.

Detto questo, basta analizzare la rete di Murgia, per rendersi conto che oltre all’errore grossolano di De Sciglio, che invece di accompagnare Lukaku sul fondo entra in scivolata (a quel punto almeno spendi un fallo!), è da evidenziare il mancato ripiego di uno dei due centrocampisti sul giovane laziale che deposita in rete quasi indisturbato. Insomma, si attacca in undici e si difende in undici e se si prendono tanti gol non può essere solo colpa della difesa. È per questo che Allegri rimette tutto in discussione e, anche se si è fatto sostanzialmente un mercato da 4-2-3-1, il passaggio al 4-3-3, ma anche 4-3-1-2, sembra imminente.

Allegri e il modulo di Lippi

Si tratta di un modulo che con gli uomini a disposizione consentirebbe di aumentare l’equilibrio, poiché in fase di ripiego diventerebbe un 4-5-1, senza far diminuire il potenziale offensivo. È il modulo della Juve di Lippi, quello che rivaluterebbe Marchisio (e all’occorrenza Bentancur) nel ruolo di regista, ma metterebbe in serie difficoltà Pjanic, che lo scorso anno da mezzala non si è trovato affatto bene. Inoltre, ci sarebbe un sacrificato top in avanti: il principale indiziato sembra essere Mario Mandzukic, anche se le soluzioni offensive non mancano, quindi all’occorrenza il croato potrebbe agire anche da seconda punta con Higuain. Dybala, invece, dovrebbe partire largo come esterno offensivo, oppure agire dietro due attaccanti. Nei precedenti tre anni, Allegri ha dimostrato di saper trovare il bandolo della matassa nonostante le cessioni eccellenti di calciatori come Pirlo, Vidal, Pogba, Tevez… Ci vorrà inevitabilmente del tempo, ma piuttosto che urlare “moriremo tutti” dopo una Supercoppa, è bene ricordarci che in tanti abbiamo detto che “anche se quest’anno non vinciamo lo scudetto fa niente, vogliamo la Champions”. Ora è una catastrofe per una Supercoppa? Ci sono ancora, nella peggiore delle ipotesi, 56 partite da giocare. Fate vobis.