Massimiliano Allegri, tecnico della Juventus, è stato questa sera ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa. Dopo il secondo “doblete” consecutivo, il livornese è pronto a tornare a casa per le vacanze: “Lì non vengo trattato da allenatore ma da Allegri o anche da ‘acciuga’, il mio vecchio soprannome – ammette – . Siamo partiti piano con la squadra quest’anno perché ero ingrassato, poi sono tornato magro come sempre. All’inizio non è stata facile, abbiamo cambiato molto, c’è voluto tempo, forse troppo, ma alla fine…”.\r\n\r\nInevitabile parlare di mercato e dei big della Juventus tanto corteggiati dalle più importanti squadre d’Europa: “Io vorrei che rimanessero tutti. L’anno scorso eravamo noi in finale di Champions, è passato appena un anno. Bisogna lottare a Torino per la Champions! Buffon rimane, Pogba rimane, speriamo di sì, che rimanga… Morata? Fossi in lui rimarrei alla Juventus, ora è agli Europei, speriamo che torni indietro”. \r\n\r\nQuanto al suo passato, Allegri ripercorre la carriera di calciatore, ammettendo di non essere stato mai particolarmente forte: “Da giocatore ero considerato estroverso per le mie esperienze di vita che sono state un po’ ingigantite. Sono stato mediocre, Galeone mi ha insegnato molto, ho capito che l’allenatore sarebbe stato il mio mestiere del futuro”. \r\n
\r\nPoi è iniziata la carriera di allenatore, che si è impennata da quando è alla Juventus, nonostante anche al Milan avesse conquistato uno scudetto e al Cagliari una salvezza tranquilla con una squadra non eccelsa: “Berlusconi? Ho avuto un ottimo rapporto. Ho avuto un ottimo rapporto con tutti, quello del Cagliari non amava il numero 17 che scompariva nella lista dei calciatori. Una volta avevamo una partita in casa e il magazziniere, lavando gli asciugamani, li fece diventare viola. Arrivò Cellino infuriato e ordinò di portarli nello spogliatoio della squadra avversaria. Vincemmo noi!”.