Allegri avvia la rifondazione: “Servirà gente con stimoli”

Le dichiarazioni di Massimiliano Allegri dopo la conquista del 7° scudetto consecutivo: “Chi rimane ha il Dna Juve, buffon? Mi sono commosso”

Massimiliano Allegri celebra l’orgoglio e la forza mentale della Juventus nel corso della conferenza stampa al termine della gara casalinga col Verona. I bianconeri hanno da poco alzato al cielo la coppa del 7° scudetto consecutivo, ottenuto con 95 punti, il secondo punteggio più alto raggiunto dalla Vecchia Signora nella storia, dopo i 102 punti conquistati da Antonio Conte nel 2014. “È l’anno dell’orgoglio – le parole del mister bianconero a Sky – , perché abbiamo trovato un Napoli che può fare 91 punti. C’è da fare i complimenti anche a loro. Abbiamo fatto una stagione importante e non era semplice perché tutti gli anni dobbiamo combattere su tutti gli obiettivi. Le due settimane importanti sono state quella prima di Napoli all’andata, e quella dopo il Napoli al ritorno. Si è vista la forza mentale di questa squadra: siamo partiti per Milano consci del fatto che loro avrebbero sbagliato un colpo e loro infatti l’hanno sbagliato a Firenze”.

Ora, la Juve va in vacanza per ricaricare le pile, ma tanti suoi calciatori saranno impegnati nei Mondiali di Russia 2018. Di questi, bisognerà vedere quanti rientreranno davvero a Vinovo, perché Allegri, confermato sulla panchina di Madama, lascia intendere che ci sarà una mezza rivoluzione: “Quando ti abitui a vincere perdi la lucidità nel valutare le cose. Dobbiamo avere grande lucidità per partire per un’altra stagione con gli stessi obiettivi. Serve gente che abbia voglia di lavorare e stimoli – continua – . Bisogna valutare la qualità della rosa per capire dove migliorare, non sarà semplice. Abbiamo voglia di rimetterci in discussione anche se ora c’è bisogno di vacanza perché quest’anno è stato più difficile degli altri. Tipologia di giocatore da prendere? Rientrerà Pjaca, davanti stiamo bene. Vediamo chi vuole restare e chi deve andar via”.

Se ne vanno campioni e leader dello spogliatoio come Buffon, Lichtsteiner e Asamoah, forse Marchisio, Mandzukic e Khedira, ma Allegri non è affatto spaventato. Lo stile Juve contagerà quelli che arriveranno e gli stimoli non mancheranno di sicuro: “I ragazzi che rimangono hanno capito il Dna della Juventus anche se gente come Buffon e Lichtsteiner mancherà. Sono arrivati ragazzi giovani e intelligenti: è normale che uno come Rugani ha bisogno di crescere, Chiellini a 24 anni non era quello di ora. Bernardeschi è stata una bellissima sorpresa, non solo a livello tecnico – ammette – ma anche caratteriale. Aveva una cattiveria dentro che si vedeva. Quando vanno via tanti giocatori c’è sempre la paura di non avere sostituti all’altezza ma qui c’è una società forte. Serve sana follia e incoscienza nei momenti difficili che sono i più divertenti. Buffon? Mi sono commosso perché se ne è andato il portiere più forte. Fa con semplicità anche le cose più difficili. Un errore che ho commesso? L’unica volta che non ho seguito il mio istinto sono stato punito al 92′ in casa (con il Napoli, ndr). Lì ho sbagliato e me ne sono reso conto dopo la partita”, conclude Allegri.