Allegri ha due dubbi in vista di Inter-Juve: il modulo e Dybala

Massimiliano Allegri si appresta ad affrontare l’Inter senza tre indisponibili e con una Juve non proprio al top del morale: possibile un ritorno al 4-2-3-1, Dybala rischia l’esclusione

Si avvicina Inter-Juventus, big match della 35.a giornata di Serie A e Massimiliano Allegri ha sostanzialmente due grossi dubbi, uno relativo al modulo, l’altro all’impiego o meno di Paulo Dybala, abulico e impalpabile nelle ultime uscite. Di sicuro, la Vecchia Signora sabato sera si presenterà a San Siro senza tre elementi: Sturaro, De Sciglio e Chiellini, con gli ultimi due che potrebbero già aver chiuso qui la stagione. Nessun dubbio sull’impiego di Buffon tra i pali, con Szczesny ch si accomoderà ancora una volta in panchina, mentre davanti a lui dovrà decidere con chi affiancare Benatia. Howedes e Barzagli partono in vantaggio rispetto a Rugani.

Il nodo principale rimane comunque il modulo, perché Allegri pare essere tentato dal ritorno al centrocampo a 2: qualora fosse 4-2-3-1, Pjanic è sicuro del posto, mentre Khedira è in vantaggio su Matuidi. In avanti, dovrebbe riprendersi una maglia da titolare “Marione” Mandzukic sulla sinistra, con uno tra Douglas Costa e Cuadrado a destra, Higuain terminale offensivo centrale e Dybala dietro di lui. Se sarà 4-3-3, invece, il numero 10 è il principale indiziato a rimanere fuori (in favore di un terzo centrocampista), poiché in questo tipo di schieramento ha confermato più volte di fare fatica a trovare collocazione, esattamente come nella nazionale argentina.

Nelle ultime partite, vedasi alle voci Crotone e Napoli, Dybala è stato impalpabile e i tifosi ora cominciano a chiedersi se realmente sia un top player o se il suo rango si fermi a quello di grande giocatore, poiché troppo spesso nei momenti decisivi o contro avversari di alto livello, le sue prestazioni sono state al di sotto delle aspettative. Per la partita che potrebbe decidere lo scudetto, servirà un gioco migliore di quello espresso nelle ultime uscite, ma soprattutto rabbia e cattiveria agonistica. Allegri, prima di spendere un cambio dopo soli 45 minuti come avvenuto contro il Napoli, stavolta ci penserà su 100 volte.