È attesa ad ore l’ufficialità di Alex Sandro, terzino brasiliano del Porto che la Juventus avrebbe prelevato per circa 20 milioni di euro più bonus. Il mancino è stato preferito al connazionale Siqueira dell’Atletico Madrid e sarebbe stato strappato nientemeno che alla concorrenza del Manchester City. Un’alternativa di qualità a Patrice Evra che garantirà i cross per Mario Mandzukic e che consentirà a Massimiliano Allegri di spostare Kwadwo Asamoah a centrocampo.

BIOGRAFIA

Alex Sandro nasce a Catanduva (San Paolo) il 26 gennaio 1991 ed inizia la propria carriera di calciatore professionista con l’Atletico Paranaense. Entra nel settore giovanile del club brasiliano a 15 anni e si farà notare nelle formazioni giovanili prima del debutto tra i professionisti avvenuto il 18 ottobre del 2008, a soli 17 anni, contro l’Internacional de Porto Alegre. Nel febbraio del 2010 lascia l’Atletico Paranaense per trasferirsi al Deportivo Maldonado in Uruguay, ma alcuni problemi fisici gli impediscono di scendere in campo. Il mese successivo cambierà ancora casacca, tornando in Brasile al Santos: è qui che Alex Sandro dimostra il meglio di sé vincendo 2 Campioni Paulisti, una Coppa del Brasile e una Coppa Libertadores. Nel 2011 il Porto lo fa suo per 10 milioni di euro circa e pochi mesi dopo, nel novembre dello stesso anno, arriva la prima convocazione nella nazionale maggiore del Brasile. Nel 2012 vince la medaglia d’argento ai Giochi Olimpici di Londra, perdendo in finale per 2-1 contro il Messico.

CARATTERISTICHE E PROSPETTIVE

Alex Sandro è un terzino sinistro in grado di svolgere anche il ruolo di ala sinistra in un centrocampo a cinque. Secondo gli addetti ai lavori non è così bravo a difendere come lo è in fase offensiva, ma avendo solo 24 anni, il campionato italiano non potrà fare altro che aiutarlo a migliorare da questo punto di vista. Nonostante sia alto 1,80 m, ha nella velocità la sua dote migliore: quando parte sulla fascia è in grado di saltare gli avversari come birilli. La facilità di corsa e una buona tecnica, gli rendono facili le sgroppate verso il fondo con conseguenti cross al centro tanto agognati dai bomber d’area. In Brasile lo paragonano per certi versi a Roberto Carlos, ma se davvero emulerà la carriera del più celebre connazionale, lo scopriremo molto presto.