Da calciatore in grado di fare la differenza a punto debole: Alex Sandro è letteralmente irriconoscibile in questo inizio di campionato. Molti tifosi della Juventus si stanno spiegando solo ora il turn over frequente cui lo ha sottoposto Massimiliano Allegri. Dopo essere arrivato dal Porto, il brasiliano è cresciuto in maniera esponenziale alle spalle di Evra, fino a scalzare il francese e costringerlo a cambiare aria. Dalla metà della passata stagione fino ad oggi, però, Alex Sandro è stato praticamente l’ombra di sé stesso.
Arriva al cross assai di rado, in difesa è spesso impacciato, in certi frangenti un vero disastro. Un’involuzione che qualcuno ha inizialmente spiegato con i mal di pancia e la voglia di cambiare aria. In estate, il Chelsea era pronto a ricoprirlo d’oro pur di portarlo a Londra, ma la Juventus ha rifiutato fino a 70 milioni di euro per tenerlo con sé a Vinovo. Pare che il giocatore non l’abbia presa bene inizialmente, ma poi si sia rassegnato anche per via di una trattativa di rinnovo ormai in dirittura d’arrivo. A giorni, l’ex Porto prolungherà fino al 2022 con uno stipendio da 5 milioni annui, il doppio di quanto percepisce adesso.
Un accordo sulla parola c’è ormai da settimane, ragion per cui le questioni contrattuali non possono essere più una distrazione. Allora, perché Sandro continua a giocare male? Ieri sera è stato protagonista in negativo con un doppio errore clamoroso: prima si è posizionato male in diagonale facendosi passare la palla sotto il piede, poi ha ricacciato nella propria porta un pallone respinto da Buffon. Un’autorete che ha messo subito in salita la partita per la Vecchia Signora, riscattata parzialmente con qualche buona sortita in avanti, ma poco o nulla più.
Allegri, che di recente lo ha accusato di “dormire nelle valigie” ha ribadito che alla Juve manchi effettivamente il “vero Alex Sandro” e chissà che l’autogol di ieri sera non gli serva proprio per sbloccarsi. Non sembra essere una questione fisica, quanto un blocco mentale, una negatività dalla quale il ragazzo non riesce a tirarsi fuori. I compagni lo stanno aiutando, ma anche lui deve fare la sua parte.