Su Ferrara Jean-Claude Blanc si gioca la faccia, perlomeno quella tecnico-sportiva. Nella catena di responsabilità del flop bianconero, l’anello debole adesso rischia di diventare il direttore sportivo, Alessio Secco, che a Bari è intervenuto personalmente in panchina. Se la Juventus dovesse continuare ad andarmale il capro espiatorio finirebbe per diventare lui, il grande sponsor di Diego. Con quale pretesto? All’occorrenza gli verrebbero imputati determinati acquisti e qualche cessione (o qualche mancata cessione) oppure la scarsa presa sullo spogliatoio, magari la poca esperienza. Oltretutto non è troppo amato dalla curva, per cui sarebbe la vittima ideale da sacrificare.\r\nChe la situazione sia questa lo dimostra il fatto che, mentre non si discute della successione di Ferrara, perlomeno nell’immediato, c’è un discreto chiacchiericcio su un possibile riassetto dirigenziale. Anche in sede, dove comincia a sentirsi la necessità di un uomo di calcio. Ora che Roberto Bettega è uscito indenne da tutti i processi qualche consigliere, non necessariamente d’amministrazione, rivedrebbe bene il suo carisma alla Juve. Non tutti, però, perché si tratterebbe di riammettere un vertice della Triade, peraltro fino a due anni fa consulente di Blanc. La cui smentita oltretutto non è stata nettissima. C’è sempre in piedi il progetto Lippi, connesso a quello che sta conducendo Ferrara, anche se il c.t. potrebbe chiamarsi fuori per un incarico più tranquillo in Federazione. E si torna a parlare per giugno di Beppe Marotta, l’a.d. della Samp: gradito alla proprietà, negli ultimi due anni è stato consultato due volte e la sua disponibilità l’aveva pure data.\r\n(Credits: Gazzetta dello Sport)