Alberto Zaccheroni: alla scoperta del nuovo tecnico bianconero
Alberto Zaccheroni nasce a Meldola il 1° Aprile del 1953. Da calciatore non ottiene grandi risultati e vive le prime esperienze da allenatore con le squadre di Cesenatico, Riccione, San Lazzaro di Savena e il Baracca Lugo. Dopo le esperienze con Venezia e Bologna, è protagonista di una stagione straordinaria con il Cosenza in Serie B (“la più difficile della mia carriera“ ebbe a dire lo stesso Zaccheroni), dove nonostante una penalizzazione di 9 punti riesce a salvare la squadra rossoblù con largo anticipo arrivando a toccare alla fine di marzo le soglie della zona promozione, mostrando un ottimo gioco. L’ottima stagione con il Cosenza attira su di sè le attenzioni dell’Udinese che lo ingaggia facendolo approdare in Serie A. Con i friulani conferma le proprie qualità esprimendo un ottimo gioco, grazie ad una sapiente applicazione del suo credo: il 3-4-3 (al tempo con Poggi-Bierhoff-Amoroso). La difesa a 3 venne sperimentata per la prima volta durante la partita Juventus-Udinese, quando gli ospiti si trovarono in 10 a causa di un’espulsione.\r\nLa qualificazione in Coppa UEFA ottenuta coi friulani (3° posto alla fine del campionato) gli vale la panchina del Milan, guidato nel 1998/1999 (anno del centenario della società rossonera) alla vittoria di un inaspettato scudetto, vinto in rimonta sulla Lazio con sette vittorie nelle ultime sette giornate.\r\nNella stagione 1999/2000 il Milan ottiene un buon terzo posto, ma l’anno successivo viene esonerato da Silvio Berlusconi dopo l’eliminazione in Champions League. Il presidente rossonero, era sempre stato nemico giurato della difesa a 3 e dopo averlo allontanto dal Milan lo paragonò ad “un tessitore che ha della buona tela ma non la sa tessere”.\r\nNella stagione 2001/2002 subentra dopo poche giornate di campionato a Dino Zoff alla guida della Lazio e nonostante l’accesso in Coppa UEFA Cragnotti a fine stagione gli preferisce Roberto Mancini. I tifosi bianconeri, ricordano quella stagione con molto piacere poiché c’era Zaccheroni in panchina in quel famoso 5 Maggio dell’Olimpico.\r\n
\r\n\r\nL’Inter lo chiama a sostituire Héctor Cúper durante la stagione 2003/2004 dopo 7 giornate. L’avvio, con 7 vittorie di fila su 8 partite giocate, è entusiasmante e conquista un posto in Champions League per la stagione successiva. Tuttavia, nonostante il buon piazzamento, anche in questa occasione non viene confermato, proprio dalla squadra per cui, per sua stessa ammissione, ha sempre fatto il tifo. Anche Massimo Moratti, come cragnotti, gli preferisce Roberto Mancini.\r\nIl 7 settembre 2006 a pochi giorni dall’inizio del campionato, viene ingaggiato dal Torino di Urbano Cairo, nell’anno del centenario della storica squadra granata. Assume l’incarico con una squadra in crisi, riuscendo inizialmente ad ottenere buoni risultati, ma dopo una lunga serie di sconfitte consecutive a inizio 2007, il 26 febbraio viene esonerato e sostituito da Gianni De Biasi.\r\n\r\nIl suo attuale staff tecnico (che però non dovrebbe seguirlo alla Juventus) comprende: Stefano Agresti, secondo allenatore; Paolo Baffoni, preparatore atletico; Maurizio Guido, preparatore dei portieri.\r\n\r\n(Credits: Wikipedia)