Agnelli: “Suarez? Frasi distorte da chi doveva rispettare segreto istruttorio”

Durante l’Assemblea degli azionisti della Juventus, il presidente Andrea Agnelli si toglie qualche sassolino dalla scarpa sul caso Suarez

È il grande giorno dell’Assemblea degli azionisti 2020 per la Juventus e il presidente Andrea Agnelli è stato subito protagonista. Per la prima volta, infatti, il numero uno del club torinese ha preso posizione sul cosiddetto caso Suarez. Senza mezzi giri di parole, il club bianconero si chiama fuori dall’indagine, anzi Agnelli lancia anche strali a chi ha lasciato trasparire intercettazioni e quant’altro pur di gettare fango sulla Juve. “Le frasi riportate non corrispondono alle telefonate – chiarisce – sono frutto di un racconto distorto effettuato improvvidamente da personaggi tenuti all’osservanza del segreto istruttorio. L’indagine è in corso ed è coperta dal segreto come più volte ribadito dal procuratore Cantone. La Juve è estranea alla vicenda dell’esame di Suarez, che il giocatore ha deciso di affrontare nonostante la Juve – evidenzia – avesse già comunicato la volontà di non tesserarlo”.

Agnelli su Calciopoli e Alto Piemonte

Ribadendo quanto già trapelato ieri sugli scudetti persi con il processo sommario di Calciopoli, Agnelli ha poi aggiunto: “Ogni tentativo di ottenere la riassegnazione degli scudetti sarà effettuato dalla Società – la comunicazione via fax – Nel corso degli anni abbiamo esperito tutte le azioni a tutela della Società per ottenere quanto dovuto. Siamo in attesa della fissazione dei ricorsi al Tar che da ultimo abbiamo proposto avverso la decisione degli organi della giustizia sportiva e del Coni”.

Per rispettare le norme anti-covid, l’Assemblea degli azionisti non si svolge in presenza, ma per via telematica. E sempre per via telematica arriva la replica sul processo Alto Piemonte e il presunto incontro tra Agnelli e Dominello. “Non è mai avvenuto. È il contenuto (falso) della minaccia estorsiva che è stata immediatamente denunciata. E tutti gli episodi sono stati denunciati dalla Juventus attraverso i funzionari operativi. La Società – conclude Agnelli – si è costituita parte civile nel processo sorto a seguito di tali denunce”.