Andrea Agnelli ha aperto stamane alle 10 l’assemblea degli azionisti della Juventus nella pancia dell’Allianz Stadium. Il numero uno del club della Continassa ha voluto subito fare delle puntualizzazioni in merito al servizio mandato in onda da Report qualche giorno fa, durante il quale, sentenze alla mano, ci sono state diverse imprecisioni. “Il nostro security manager D’Angelo – dichiara Agnelli – non ha aiutato a introdurre striscioni canaglia. Non lo dico io, lo prova la sentenza della Corte d’Appello federale del 22 gennaio 2018”, le parole in merito al caso degli striscioni sulla tragedia di Superga. “Gli autori – prosegue – sono stati identificati, consegnati alla giustizia e rei confessi. Ogni altra ricostruzione è falsa e infondata. Sarebbe ora che chi si esprime su questi fatti tenesse in conto dei fatti e delle sentenze”.
Insomma, da questi toni del presidente bianconero si evince una sorta di noia nei confronti di chi continua ad attaccare mediaticamente la Juventus, fondandosi spesso su dicerie e sentimenti popolari, senza basarsi sui fatti realmente accaduti. Quanto alla gestione della vendita dei biglietti, infine, Agnelli ribadisce che tutto avvenga sotto la luce del sole e con il coinvolgimento delle autorità competenti: “La Juventus – insiste – rispetta oggi alla lettera le procedure per la vendita dei tagliandi e non si può permettere che si insinui una versione differente”.
L’assemblea degli azionisti di oggi, inoltre, è quella che sancisce sostanzialmente l’addio ai due amministratori delegati: “Doveroso, affettuoso e caloroso ringraziamento ai due amministratori delegati Aldo Mazzia e Giuseppe Marotta. Aldo è entrato in Exor nel 1987 ed è stato assunto da mio padre. Aldo ha svolto incarichi nell’era amministrazione e finanza, il suo ruolo è stato chiaro sviluppando i progetti stadio e Continassa. Se oggi abbiamo tutto questo lo dobbiamo ad Aldo e per questo la Juve gli è grata. Parlare da parte mia di Marotta rischia di essere riduttivo. Dirige società professionistiche da 40 anni. La capacità, l’esperienza e la conoscenza di Marotta sono stati strumentali nella crescita di questa società ed anche a lui dobbiamo un caloroso applauso. Aldo e Beppe hanno cresciuto dei professionisti sotto di loro, dei futuri leader che possono prendere le loro responsabilità. Si è voluto dare maggiore responsabilità a risorse già presenti in azienda. Abbiamo scelto una nuova generazione di leader ai quali affidare il futuro della Juve dei prossimi anni. L’Area Sportiva sarà affidata a Fabio Paratici, l’Area dei Servizi a Marco Re e l’Area Revenue a Giorgio Ricci”.
Parlando dello momento del calcio italiano, Agnelli non può fare a meno di far notare l’odio nei confronti della Juventus, “rea” di vincere troppo pur mantenendo alto il nome del nostro Paese a livello internazionale: “Chi gestisce il calcio in Italia deve portare quanti più bambini possibili, con un bacino più ampio è più semplice la crescita di talenti. Negli ultimi anni abbiamo visto un susseguirsi di corsi e ricorsi, campionati che partono con società fallite, abbiamo visto deroghe, il movimento femminile venire strattonato tra la LND e la sezione professionisti. Lo sport in generale e il calcio in particolare deve unire. Il calcio non è politica. Abbiamo tutti lo stesso obiettivo. Vogliamo vedere le squadre italiane trionfare in Champions ed Europa League, abbiamo tutti il sogno di alzare ancora la Coppa del Mondo. Ci vuole armonia con una versione strategica. Non vuol dire eliminare lo sfottò, il risultato di una partite ci fa andare al bar con sorriso o tristezza per via di una partita. Lo sfottò è un discorso – sottolinea – , l’odio è un altro. Vedere che nel calcio si sta divulgando un sentimento generale di odio contro qualcuno o qualcosa, bisogna andare contro. Parlando di cambiamenti, non posso non dare lo sguardo al panorama internazionale.”
Non manca, inoltre, nemmeno una battuta sull’acquisto di Cristiano Ronaldo, che però è per Agnelli un punto d’inizio e non di arrivo: “Sapere che il calciatore più forte al mondo sceglie la Juve è un motivo di grande orgoglio. Io ho sempre sostenuto e continuo a sostenere che la squadra fa la differenza ma avere i migliori in ogni ruolo aiuta ad ottenere gli obiettivi prefissati. Ronaldo ci aiuterà ma i risultati di oggi, ottobre, sono ancora lontani da quelli che vorremo a maggio”.