Sono rimasto molto deluso quando ho appreso la sentenza di condanna – aggiunge Agnelli – Già eravamo molto delusi per quanto accaduto nel 2006, che ritenevamo un’ingiustizia. Ho parlato con Conte e mi sono bastati un paio di minuti per capire che era innocente. È stato un processo inquisitorio, della parola di una persona contro l’altra. Calciopoli? Vorrei un punto di vista internazionale. Siamo stati puniti dalla giustizia sportiva ma non esiste una singola prova. E c’è una Corte che ha stabilito che il campionato 2005/2006 non è stato influenzato in alcun modo. Inoltre il campionato 2004-2005 non è mai stata sotto investigazione. Ma è tutta la Serie A che da allora sta soffrendo, non ci sono dubbi. Il 2006 ha segnato uno spartiacque. Dieci anni fa c’erano altre squadre che erano di esempio e il Barcellona non era quello di oggi. In passato anche le squadre inglese faticavano ad avanzare in Champions League mentre la Germania ha ormai chiuso il gap proprio grazie ai nuovi stadi e alle commercial partnerships.
\r\nAgnelli, poi, parla di diritti TV e fair play finanziario:\r\n
Se andiamo in Estremo Oriente, c’è solo la Premier League ad essere trasmessa, qui c’è ovviamente una politica ben precisa anche nel vendere i diritti tv. La serie A prima deve guidare se stessa e poi vendersi a livello internazionale. Al momento non abbiamo nessun appeal a livello internazionale. Fai play finanziario? Noi ci stiamo preparando ma sarei curioso di sapere quali sono le altre squadre che stanno operando come noi. Il sogno di ogni ragazzo è quello di alzare la Coppa del Mondo. Però bisogna anche pensare che questi ragazzi hanno dei contratti multimilionari e ogni volta che vanno in nazionale rischiano di ‘sminuire il loro valore procurandosi un infortunio.
\r\nA proposito di sogni, quello di Agnelli è di tornare sul tetto d’Europa:\r\n
Vogliamo vincere ogni competizione a cui partecipiamo. Siamo i sesti di sempre nella storia della Coppa dei Campioni dal 1952 ad oggi e vogliamo vincerla ancora“.