Nella giornata di ieri Andrea Agnelli e Beppe Marotta, rispettivamente presidente e dg della Juventus, sono stati a Roma per il decennale dello Juventus Club Parlamento: è stata l’occasione per commemorare l’Avvocato Agnelli a undici anni dalla sua scomparsa, ma è stata anche l’occasione per il numero uno del club bianconero, per bacchettare i politici: “L’immobilismo del Paese e di questo Parlamento toglie competitività al calcio italiano e alla Juventus – ha detto Andrea Agnelli – , che di questo sport è leader. La vostra attività istituzionale può aiutarci, abbiamo bisogno di riforme serie e veloci”.\r\n\r\nIl problema numero uno è rappresentato dalla mancanza di una normativa in tema di costruzione di nuovi stadi, una riforma della legge sul lavoro, nuovi sbocchi per lo sport. Non servono solo soldi, ma soprattutto idee:\r\n
“Non vogliamo finanziamenti – ha aggiunto Agnelli -, siamo noi che ogni anno rappresentiamo l’1,6% del Pil nazionale, chiediamo solo di poterci sviluppare. Servono un testo unico sullo sport, una riforma della legge sul lavoro: i nostri calciatori sono equiparati a lavoratori dipendenti ma fatturano come aziende. Ci aspettiamo che i nostri marchi siano tutelati maggiormente dalla contraffazione, come avviene negli altri paesi. E ci aspettiamo una vera legge sull’impiantistica, perché la Juventus non può essere l’unica ad avere uno stadio all’altezza di quelli inglesi e tedeschi. Senza questi interventi – conclude – la Juventus perderà competitività, e invece noi vogliamo primeggiare anche in Europa”.
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