Andrea Agnelli a gamba tesa sulla Fifa e le nazionali. Il presidente della Juventus, presente all’inaugurazione dell’anno accademico del Collegio di Milano, ha detto la sua sulla gestione dei calendari per le nazionali effettuata dal governo del calcio mondiale. “Ci vediamo sottratti dalle Nazionali per 60 giorni all’anno i nostri migliori talenti – dice Agnelli – , un unicum nel suo genere. Provate ad immaginare la stessa situazione in un’azienda privata con i migliori manager prestati per una causa comune come un Mondiale o un Europeo”.\r\n\r\nParole forti che giungono a poche settimane dall’ultima polemica tra i club e la nazionale italiana di Tavecchio-Conte: il ct avrebbe voluto effettuare uno stage di tre giorni dall’8 al 10 febbraio, a due giorni da Juve-Napoli, ma la Lega Calcio, non trattandosi di un evento presente nel calendario Fifa, aveva esentato i top club dalla concessione dei proprio calciatori, considerato che a febbraio a causa delle coppe si giocherà ogni tre giorni.\r\n\r\n“Fifa – continua Agnelli – è detentrice dei regolamenti del gioco calcio, ma è anche lontanissima dagli interessi dei club”.\r\n
\r\nMembro dell’Eca e da settembre anche componente del Comitato Esecutivo dell’Uefa, Agnelli auspica una svolta nella governance del calcio:\r\n\r\n“Nei mesi a venire saremo di fronte a profonde riflessioni per definire l’assetto della leadership e della governance del futuro. Il nostro auspicio è che la prossima squadra di leader, sia in Italia che a livello internazionale, possa portare ad uno sviluppo del nostro core business senza interferenze in molti casi illegittime, criminali e illegali, che tolgono la bella immagine del calcio. Dove sussistono grandi interessi economici – conclude – i comportamenti sono influenzati in negativo”.