Addio Juventus, entusiasmo enorme per la nuova maglia | Lascia Torino con il sorriso

L’allenatore della Juventus Massimiliano Allegri durante l’amichevole contro il Milan negli Stati Uniti. 27 luglio 2023 (© AnsaFoto)

Juventus, l’addio era inevitabile. Il suo percorso in bianconero è terminato prima del previsto

Due calci d’angolo per due reti. La Juventus torna a fare quello che Massimiliano Allegri chiama la normalità, «vincere le partite» e si sbarazza di un Torino decisamente sottotono. A decidere il Derby della Mole ci pensano Federico Gatti e Arkadiusz Milik con due guizzi da palla inattiva, che permettono ai bianconeri di accorciare sull’Inter, fermata in casa dal Bologna.

«L’obiettivo è sempre quello di restare tra le prime quattro», ha commentato il tecnico livornese, che con il successo di ieri ha messo a referto un nuovo record: è divenuto l’allenatore con più vittorie (289) nella Serie A, da quando sono stati introdotti i tre punti. «Ma questo non ci preclude si sognare», ha commentato ai microfoni di DAZN.

Sognare è una parola che dalle parti della Continassa non viene utilizzata spesso, negli ultimi anni. Ma la Juventus, seppur in difficoltà economiche – è stato approvato un nuovo aumento capitale da 200 milioni di euro – e senza coppe europee, resta pur sempre la Juventus. E senza tirare in ballo il famoso detto di Giampiero Boniperti, i bianconeri hanno l’obbligo di tornare competitivi per il titolo.

Solo il tempo potrà rivelare se questa rosa sarà sufficiente per esserlo già quest’anno o se mancano ancora dei tasselli. La squalifica di Pogba e l’assenza di una seconda punta come backup di Chiesa potrebbero convincere la dirigenza a tornare sul mercato a gennaio, senza naturalmente fare follie.

Amore mai nato

Giuntoli è stato chiaro nella conferenza stampa di presentazione: questo è il periodo dei sacrifici. In estate, sostanzialmente, la Juventus non ha operato in entrata (acquistato solo Weah), mentre ha piazzato diversi giocatori per abbassare il monte ingaggi.

Uno dei giocatori ceduti, seppur in prestito, è Arthur Melo. Arrivato a Torino nell’ormai celebre scambio con Miralem Pjanic, l’avventura del brasiliano in bianconero è stata priva di acuti e il suo costo residuo a bilancio (32.6 milioni al 30 giugno 2023) l’hanno reso un giocatore difficilmente vendibile.

Arthur Melo, centrocampista della Fiorentina, in azione durante la partita di Serie A contro il Cagliari. 2 ottobre 2023 (© AnsaFoto)

Viola

La cessione temporanea alla Fiorentina è stata preceduta dal rinnovo di un anno (nuova scadenza, 2026), necessaria per diminuire la quota di ammortamento per questa stagione e per liberarsi del peso di metà dell’ingaggio. L’accordo con i viola prevede anche un diritto di riscatto a 20 milioni, che a Via Druento sperano possa arrivare.

Le prestazioni dell’ex Barcellona in quest’inizio di campionato sono decisamente positive. Italiano è contento delle sue qualità e l’ha reso una pedina inamovibile del centrocampo. Considerando anche l’addio di Amrabat a fine agosto, se dovesse continuare così, l’acquisto a titolo definitivo non è affatto da escludere.