«Quando si hanno dei ruoli istituzionali in qualche modo bisogna accettare le critiche». Il presidente della Federcalcio, Giancarlo Abete risponde così al numero uno della Juventus, Andrea Agnelli che ieri si è lamentato per non avere ancora ricevuto nessuna risposta sull’esposto della Juventus per la revoca dello scudetto 2006 all’Inter.\r\n«Stiamo parlando dell’esposto del 10 maggio 2010 – aggiunge Abete -, che fa riferimento alla decisione del commissione straordinario del 26 luglio 2006. Un esposto inviato alla Federazione e in pari data anche alla Procura, la quale sta operando, con l’auspicio più volte da me rappresentato, di poter completare i suoi lavori entro la fine della stagione sportiva, sulla base di quel principio di autonomia sancito dallo statuto federale», spiega Abete ai microfoni de “La politica nel Pallone” – su Gr Parlamento.\r\n«Per poter operare occorre avere documenti validati, le telefonate da parte del tribunale di Napoli sono pervenute alla Procura il 22 aprile. La federazione comprende che risulta il terminale di tanti problemi, questo non vale per il singolo club, ma per tutti, c’è un modo di essere un po’ italiano: “piove governo ladro”. In questo caso la Federazione rappresenta il soggetto istituzionale e spesso diventa il terminale di critiche, però fa parte del gioco, non dobbiamo più di tanto rammaricarci, fa parte della dimensione del nostro paese. Se ho sentito Agnelli o qualche altro dirigente della Juve? No, assolutamente non ho sentito nessuno».\r\nSenza parole….