(di Giacomo Scutiero)\r\nLa provocazione di quattro mesi fa è informazione di oggi. Gli arbitri donna hanno fischiato due volte, fine prima parte. Male Moggi, peggio di Giraudo. Per ora. La Juve come il Milan con Meani. La differenza: a loro meno trentotto punti, a Torino meno due scudetti. Serie B, campioni in saldo, assenza dalle coppe, Tamoil in fuga, televisioni non attratte, stop al cantiere stadio. E l’immagine, marchio infuocato da molotov scagliate dall’invidia.\r\nCi sono andati pesanti, 444 milioni di risarcimento. È la lezione che impariamo da Palazzi: il requisitore della C che poi si contenta, il temporeggiatore che da l’illecito prescritto all’Inter. Chi paga prima, chi poi. È la giustizia, quella virtù che affigge “La legge è uguale per tutti” confidando di esser creduta. È una meraviglia: vedere in aula al contempo il pianto di uno e il riso dell’altro, entrambi sotto accusa. Provo a immaginare la telefonata Vitiello-Agnelli, c’ero solo con la testa; non dover cacciare i soldi non basta a far sorridere il presidente, l’operato dei dirigenti gliel’hanno certificato.\r\nL’udienza è tolta, Moggi pure. A trecentosessanta gradi, in primo grado. Non sono uno ju29ro, non faccio il dopolavorista perché non lavoro. Non trascuro moglie e fidanzata per scrivere la notte, perché non ho una né l’altra. Non sono andato a Napoli, non ci andrò. Però mi sento Nino Ori. Perché ha fatto tutto questo, perché pensa che tutto questo non serve e non servirà. La verità non affonda solo se hai il peso per tenerla su.\r\nAbbiamo perso la squadra, i dirigenti e i giocatori. Abbiamo perso la terza stella che avremmo già da un po’. Abbiamo perso il bilancio con lo smile. Abbiamo perso Gheddafi. Abbiamo perso a Mantova contro Di Carlo. Abbiamo perso la faccia perché c’hanno tagliato la testa.\r\nAbbiamo fatto perdere tempo a giudici, anzi a un giudice, che ha da giudicare criminali mica millantatori. Abbiamo perso Giraudo, caso raro di Guede innocente. Abbiamo perso Bove perché aveva la coscienza e Biagi che aveva la verità. Abbiamo perso l’intendere e volere di Nucini. Abbiamo perso la scheda svizzera: imbustata, scomparsa e ritrovata utilizzata. Abbiamo perso Paparesta, ma l’hanno ritrovato. Abbiamo perso le palline del sorteggio, quelle non ammaccate. Abbiamo perso Auricchio e Narducci, avevamo perso Beatrice. Abbiamo perso l’Inter a processo perché hanno discriminato Coppola. Abbiamo perso il custode del cassetto della fuga di notizie. Abbiamo perso la credibilità dell’Arma. Abbiamo perso i baffi, a Narducci bastava il pizzo.\r\nPer due volte stavamo per perdere la Casoria. Una contro due. Abbiamo perso l’equità. Il TAR mica la ridà.