La Juventus ha messo sotto contratto per i prossimi 4 anni Aaron Ramsey, che lascia così dopo 11 stagioni l’Arsenal. Conosciamo meglio uno dei punti di forza della nazionale gallese.
Aaron James Ramsey nasce a Caerphilly il 26 dicembre del 1990. Scoperto dagli osservatori del Cardiff durante un torneo giovanili, entra a far parte del club gallese nel 1999 e il 26 aprile del 2007, a sli 16 anni, debutta in prima squadra. Nel 2008, nonostante il Cardiff avesse già deciso di cederlo al Manchester United, Arsene Wenger lo manda a prendere con un jet privato per incontrarlo di persona e lo convince a firmare con l’Arsenal. Ramsey sembra destinato ad una carriera da top player, ma il 27 febbraio 2010 subisce un gravissimo infortunio: doppia frattura di tibia e perone che ne mettono a rischio la carriera.
Per consentirgli di recuperare meglio giocando con continuità, l’Arsenal lo presta prima al Nottingham Forrest e in seguito al Cardiff, club nel quale era cresciuto, ma nel 2011 rientra alla casa madre con alterne fortune in termini di presenze e di gol. Il suo palmares parla di 3 coppe d’Inghilterra e 3 Community Shield vinte con la maglia dei Gunners, ma il suo nome è circolato a lungo sulla stampa internazionale per una triste quanto stupida leggenda metropolitana: ad ogni gol di Ramsey è destinato a morire un Vip. Dal marzo del 2011 è anche capitano della nazionale gallese, selezione della quale è diventato appunto il capitano più giovane della storia. In occasione degli Europei di Francia 2016 viene inserito nella top 11 Uefa della competizione. È soprannominato Rambo, per una rissa scatenata ai tempi in cui giocava nelle giovanili.
Aaron Ramsey è un interno di centrocampo polivalente, in grado di ricoprire diversi ruoli e adattabile a molteplici moduli. È anche per questo che la Juventus ha ingaggiato un vero e proprio braccio di ferro con altri top club europei (si parla di Real Madrid e Paris Saint Germain) per assicurarselo. In un centrocampo a tre il suo ruolo naturale è quello di mezzala destra, ma in questi anni ha avuto modo di destreggiarsi molto bene come trequartista dietro una o due punte, e all’occorrenza anche nel ruolo di ala destra.
L’esperienza maturata con Arsenal e nazionale gallese lo hanno fatto diventare quello che oggi viene definito “tuttocampista”, in grado di spostarsi tra le linee, fare da raccordo tra centrocampo e attacco, proponendosi anche in zona gol. Ottima visione di gioco, conclusione potente e precisa sono le sue caratteristiche principali, oltre al tempismo negli inserimenti in area avversaria.