A Vieri non basta il risarcimento, si rivolgerà alla giustizia sportiva
“Non mi fermo al milione”. Bobo Vieri, secondo quanto scrive oggi ‘La Stampa’, non si fermerà al risarcimento di un milione di euro (più interessi) che Inter e Telecom dovranno versargli in seguito all’accertamento dell’attività di spionaggio che l’ex attaccante avrebbe subito quando giocava nel club nerazzurro. A stabilirlo è la sentenza di ieri della decima sezione civile del tribunale di Milano: 007 di Telecom avrebbero agito tra il 2001 e il 2002 e nel 2004 controllando Bobo Vieri per sette mesi di fila, 24 ore su 24, oltre che acquisito illecitamente i suoi tabulati telefonici. Come dicevamo, dunque, la battaglia dell’ex centravanti contro l’Inter non sarebbe finita, poiché Vieri sarebbe pronto tramite i suoi legali a rivolgersi alla giustizia sportiva. “La nostra intenzione è senza dubbio questa – ha detto l’avvocato Buongiorno che cura gli interessi dell’ex attaccante nerazzurro – La sentenza del tribunale di Milano ci ha dato chiaramente ragione, confermando la nostra ricostruzione dei fatti: la utilizzeremo al più presto per sollecitare un provvedimento del giudice sportivo a carico dell’Inter”. \r\n\r\nSecondo quanto sostiene l’accusa, il fascicolo riguardante l’ex bomber sarebbe stato compilato dall’investigatore privato Emanuele Cipriani, dietro incarico diretto della società nerazzurra. L’ex security manager di Telecom, Giuliano Tavaroli, nel corso di un interrogatorio del 2006 raccontò infatti di essere stato contattato dalla segreteria di Tronchetti Provera: “Guardi, la cercherà il dottor Moratti; ha bisogno di una mano; le chiederà una consulenza, tra virgolette”, gli sarebbe stato detto. Visto che Moratti era preoccupato per le condizioni non eccelse del suo attaccante, avrebbe chiesto a Tavaroli di aiutarlo. “Allora – raccontò Tavaroli agli inquirenti – feci il transito dell’esigenza fra Inter e Cipriani, che svolse la pratica e venne pagato autonomamente dall’Inter”.