Laser contro Diego: interviene la Digos
Nei nostri stadi prende piede una cattiva abitudine: l’uso del laser contro calciatori e portieri. Ultimo in ordine di importanza il «raggio verde» che sabato sera ha infastidito Diego a Bari. Analogo «fastidio» è toccato anche a De Sanctis in Cagliari-Napoli. Ora interverrà il Giudice sportivo Giampaolo Tosel, i precedenti già ci sono. Gli ultimi riguardano Lazio, Palermo e Napoli che sono state sanzionate con 15 mila euro di ammenda, anche se la sanzione poteva essere più pesante, in tutte e due le occasioni sono sopraggiunte le «esimenti», cioè le attenuanti delle pena, visto che le due società si erano subito attivate chiedendo attraverso gli altoparlanti dello stadio, l’immediata sospensione del fastidioso «giochetto». Nel derby i tifosi laziali avevano colpito Julio Sergio e Ranieri, in questo caso l’ammenda era stata di 40 mila euro, ma comprendeva anche il lancio di petardi e fumogeni. Il Palermo era stato multato perché i laser avevano colpito il portiere ospite e stesse motivazioni per il Napoli: anche in questo caso a essere infastidito era stato il portiere del Milan Dida. Precedenti anche in Lega Pro dove l’Alessandria è stato multato, ma vista la categoria solo di 3000 euro, per aver disturbato addirittura l’arbitro. Il Giudice sportivo quando si trova di fronte all’uso del laser applica l’articolo 14 del Codice di giustizia sportiva che punisce le società per «responsabilità oggettiva» in caso di comportamento violento dei propri tifosi. Il testo è chiarissimo: «Le società rispondono per i fatti violenti commessi in occasione della gara, sia all’interno del proprio impianto sportivo, sia nelle aree esterne immediatamente adiacenti, quando siano direttamente collegati ad altri comportamenti posti in essere all’interno dell’impianto sportivo, da uno o più dei propri sostenitori se dal fatto derivi un pericolo per l’incolumità pubblica o un danno grave all’incolumità fisica di una o più persone ».\r\nMolti potranno obiettare che il raggio laser non provoca danni fisici. Sbagliato. Il raggio, soprattutto se «molto stretto», può provocare anche una temporanea cecità e per questo per la giustizia sportiva il laser viene ritenuto uno strumento atto a provocare danni, il suo uso è comportamento violento e come tale viene sanzionato. La Digos Ora è importante che davanti a questo dilagare di una cattiva e pericolosa abitudine possa intervenire la polizia. Per questo la Digos è già al lavoro per individuare — grazie ai sistemi di riprese a circuito chiuso—chi ha usato il raggio verde, è sicuro che—oltre a un’azione penale nei suoi confronti— scatti immediatamente il Daspo.\r\n(Credits: Gazzetta dello Sport)