Moggi: “La strategia della società? Lasciare solo Ferrara”
Questa Juve non piace a nessuno, neanche a me, e penso neppure a Ferrara, ma da questo allo scenario dei “fucili spianati” ce ne dovrebbe correre. Tutti intenti a salvare il proprio cadreghino, a cominciare dalla dirigenza, interessata a coprire le tante responsabilità che hanno portato a questa situazione, fino ai calciatori che non si sentono mai responsabili per quello che accade. Un canovaccio noto: si indirizzano le colpe allo schema di gioco, all’identità di squadra che non c’è, ultima categoria del sapere calcistico quando si vogliono allontanare proprie responsabilità. Così l’allenatore viene lasciato solo oltre i propri demeriti. In tali casi un club “adulto” pensa soprattutto a far quadrato, mentre invece si leggono strani “rumors” che arrivano dalle stanze che contano. Il colpevole, più o meno unico, è stato già trovato, ripescato un ultimatum persino recente. Non capisco come, in questa situazione, si possa preparare al meglio lo scontro con l’Inter, non più decisivo, ma non per questo meno importante, tanto da far pensare che adesso siano troppi i dilettanti allo sbaraglio.\r\nNon mi va di infierire, ma un club che cumula cariche oltre ogni immaginazione e non sa difendere il proprio allenatore nei momenti difficili, dà l’impressione di affrontare un periodo di pericolosa involuzione. E meno male che Blanc all’inizio ebbe a dire che la conduzione della Juve era molto più facile di quanto si potesse immaginare. Ho visto sorrisi ironici per le proteste di Ferrara sul rigore non dato e sui sette mesi passati dall’ultimo tiro dal dischetto assegnato ai bianconeri; come se il tecnico si aggrappasse ad alibi risibili. In realtà bisogna saper leggere dietro l’apparenza. La Juve non trova il rigore da un’eternità, l’Inter lo trova sempre nel momento giusto a prescindere dalla giustezza o meno della decisione. Oltretutto, da un po’ tempo, la Juve ha anche poca fortuna, del genere che ultimamente abbonda in casa-Milan (vedi doppietta di Huntelaar). Nessuno venga a dire che anche questo è merito dell’audacia di Leonardo: qui è solo il lato B che funziona, come il cul de sac dell’epoca di Sacchi.\r\nLa colpa di Ferrara, se vogliamo trovarne una, è quella di essersi perso nella ricerca del modulo migliore per la squadra, ma di solito queste scelte sono preliminari alle operazioni di mercato. Si decide una strategia e si lavora per definirla con gli uomini giusti. La Juve ha fatto l’operazione contraria e le conseguenze si vogliono scaricare tutte su Ferrara. Anche quelle di aver perso il 2° posto, occupato ora dal Milan che, andassero ancora male sabato le cose per la Juve, potrebbe consolidare un primato tutto milanese. Se rileggete quanto da me scritto su queste pagine in tempi non sospetti, troverete frasi come «dopo il 2006 il calcio sarà tutto milanese, con l’avallo della Juve».\r\n(Luciano Moggi per Libero)