Juventus: età media abbassata di tre anni
La Juventus è diventata più giovane dopo il calciomercato estivo. Mentre si continua a discutere delle cessioni eccellenti e dei nuovi arrivi, dell’opportunità o meno di questa ricostruzione, l’analisi della rosa bianconera lascia chiaramente capire quale sia stato l’intento della dirigenza: ringiovanire per aprire un nuovo ciclo. Dopo aver sfiorato il triplete, dunque, la Juventus ha deciso di tagliare i ponti con il triennio di Antonio Conte (il cui prolungamento naturale è stato il quarto scudetto di Allegri), cui i bianconeri rimangono ancora legati solamente per il modulo adottato dall’attuale mister in questa prima parte di stagione, il 3-5-2.\r\n\r\nLa Vecchia Signora ha studiato per bene il precedente dell’Inter, che dopo il triplete del 2010 è stata incapace di tagliare i ponti con il passato, pagandone dazio ancora oggi: cinque campionati senza risultati per i nerazzurri, hanno convinto i bianconeri che dopo quattro anni fosse il momento di rifondare. Per questo motivo, come riporta un dossier pubblicato oggi su ‘Tuttosport’, è stato sensibilmente abbassata l’età media: si passa dai 29,5 anni della scorsa stagione ai 26,5 della rosa attuale. Per aprire un ciclo duraturo anche in Europa, sono convinti dalle parti di Torino, bisogna emulare le gesta di Borussia Dortmund e tutti quei club che puntano sui giovani.\r\n\r\nOvviamente, l’abbassamento dell’età media comporta dei rischi collaterali: perdendo in esperienza, si perde inevitabilmente anche in termini di personalità e carisma, in campo e nello spogliatoio. Dire addio in un sol colpo ad Andrea Pirlo, Carlos Tevez e Arturo Vidal, calciatori che ormai non erano comunque più trattenibili, significa perdere tanto anche e livello di leadership e di timore che si incute agli avversari già dal riscaldamento. La Juventus, a rivoluzione ultimata e con le due sconfitte rimediate alle prime due giornate di campionato, non può fare altro ora che affidarsi a Massimiliano Allegri e ai nuovi leader dello spogliatoio: Marchisio e Bonucci dovranno dare un mano a Buffon e Chiellini per evitare che i nuovi – da Dybala a Lemina, da Alex Sandro a Rugani, passando per Zaza – non si perdano per strada e capiscano il più presto possibile che “vincere non è importante, è l’unica cosa che conta”.