Ibrahimovic da piccolo tifava Barcellona
Ai tifosi dell’Inter lascerà sicuramente bei ricordi, magari qualche gestaccio negli ultimi tempi, ma di certo non rimarrà a Milano il cuore di Ibrahimovic. Come avevamo anticipato nei giorni scorsi, solo un maremoto avrebbe potuto evitare che Eto’o andasse all’Inter e Ibrahimovic al Barcellona. Si potrebbe stare a parlare per giorni interi sulle conseguenze tecnico-tattiche che lo scambio avrà sulle compagini. L’Inter si rafforzerà? Si indebolirà? Sarà il campo a dirlo, anche se di certo i nerazzurri dal punto di vista economico hanno fatto un affare: tanti soldini cash, un ottimo attaccante che negli ultimi tre campionati ha avuto una media di quasi un gol a partita, e il prestito di un giocatore (Hleb) che può giocare anche di più che qualche semplice partita in Coppa Italia.\r\nMourinho non è contento, lo si sapeva (nei giorni scorsi, furenti i litigi con Branca per il mancato acquisto di Deco e Carvalho), e la conferma l’ha data lo stesso presidente Moratti: “Mourinho è felicissimo”. Excusatio non petita, accusatio manifesta. Il tecnico portoghese si sente tradito dal patron nerazzurro e dallo stesso svedese ed ha raggiunto la consapevolezza che quest’anno dovrà per la prima volta far giocare la squadra. L’anno scorso non ce n’è stato bisogno; lo schema era unico e sempre efficace: palla a Ibra e al resto pensa lui. Ora bisognerà trovare un’altra soluzione altrettanto efficace, non per forza nell’organico di cui dispone, ma magari convocandoa Milano il barese che l’Inter ha da qualche anno parcheggiato a Genova.\r\nIntanto lo svedese è tornato in patria per qualche ora di relax prima della presentazione in pompa magna in quel di Barcellona, a cui seguirà una conferenza stampa della quale proviamo ad indovinare la prima frase che l’ex juventino dirà ai suoi nuovi tifosi: “Da piccolo tifavo blaugrana e il mio sogno era quello di giocare nel Barcellona”. Ovazione!!!