Moggi: “Lo Juventus Stadium merito di Cobolli? Spieghi il 2006”
A Luciano Moggi non è affatto andata giù l’intervista di Cobolli Gigli, ex presidente della Juventus, che si è assegnato sostanzialmente la paternità dello Stadium: “È merito mio e di Blanc se la Juve ha una nuova casa”. Moggi, ex dg bianconero defenestrato dai fatti di Calciopoli, oggi ha replicato tramite un editoriale pubblicato sul quotidiano ‘Libero’. “Ormai il calcio è più parlato che giocato: ognuno dice la sua incurante di quello che dice”, evidenza ‘Big Luciano’.\r\n\r\nMoggi replica a Giovanni Cobolli Gigli parlando di quello che è stata la Juventus durante e dopo Calciopoli, ovvero una società allo sbando, fino al ritorno di Andrea Agnelli.\r\n
Parla Cobolli Gigli – prosegue – , il presidente juventino dei settimi posti, quando la società sperperava danari per mercati scellerati: asserisce che lui e Blanc sono gli artefici dello Juventus Stadium. Dove erano questi signori quando un solerte dirigente juventino del tempo girava il mondo per carpire i segreti e le cose migliori degli stadi esistenti? Dove erano quando si conclusero le lunghe trattative con il Comune per l’acquisizione del suolo dove è sorto appunto lo Juventus Stadium? Erano lontani dal mondo del pallone, al corrente della volontà di quella Juve di costruirsi un proprio stadio perché Blanc, nominato consigliere, partecipava alle riunioni senza mai parlare ma sempre con lo sguardo rivolto verso quel modello che campeggiava nella Sala Consiglio, fatto disegnare da chi, con il proprio lavoro, cercava di dare un volto nuovo all’Azienda, costruendole un avvenire al passo dei tempi.
\r\nInevitabile tornare sui fatti di Calciopoli e sulla mancata difesa da parte della Juventus di allora, che anzi, fece di tutto per essere punita nonostante non fosse stato alterato alcun campionato, come hanno ribadito le sentenze della giustizia penale:\r\n
C’erano invece quando il difensore della Juve, l’avvocato Zaccone, patteggiò la B con penalizzazione dopo aver pronunciato senza neppure arrossire le famose parole «in una settimana ho letto tutto e la Juve potrebbe rischiare la C», mettendo in tal modo di fronte alla opinione pubblica, in veste di imputati, quei dirigenti che avevano portato sul tetto del mondo i colori bianconeri. Dove si nascondevano quando fu ritirato scientemente il ricorso al Tar che avrebbe salvato la Juve dalla B? In Portogallo – evidenzia Moggi – , la Società Boavista fu retrocessa perché colpevole di accertato passaggio di danaro tra arbitri e dirigenti. Ciononostante, il ricorso all’Ufficio Competente (il no- stro Tar) ha portato alla riammissione del Boavista al massimo campionato. La Juve, pur incolpevole dei fatti sopra ascritti alla società portoghese, venne invece retrocessa dopo aver volutamente ritirato il ricorso al Tar: meglio sarebbe stato se Cobolli avesse spiegato cos’è davvero accaduto a suo tempo…
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