Udinese-Juventus 0-2, intervista Antonio Conte: “Non è stata una passeggiata”
Udinese-Juventus 0-2, intervista Antonio Conte: le parole e il video del tecnico bianconero che commenta la vittoria del Friuli
Udinese-Juventus 0-2, intervista Antonio Conte: “Sono pagato per vincere, non per sorridere”. Il tecnico della Juventus non le manda a dire quando i giornalisti gli chiedono come mai nonostante abbia appena vinto una partita difficilissima e sia vicino al terzo scudetto consecutivo, anziché ridere a crepapelle sia sempre serissimo e non molli di un millimetro l’attenzione sui prossimi impegni. Al Friuli per la Juve non è stata affatto una passeggiata: “Mah, penso che siamo stati bravi noi a far sembrare questo. Sapevamo però che l’Udinese avrebbe cercato di fare la partita della vita, per far parlare ancora un po’ del campionato. Dunque – sottolineo – siamo stati molto bravi perché da oggi è partita la giornata finale e noi abbiamo dimostrato che ci siamo”.\r\n\r\nUno dei protagonisti del match è stato senza dubbio Sebastian Giovinco, uno dei pupilli del mister bianconero:\r\n
Sono contento della prestazione di Giovinco – evidenzia Conte – , ma anche di quella di Llorente e di tutta la squadra. Ribadisco: è iniziata la volata finale e dunque mettiamoci sui pedali. Sul fatto che ora il tragitto sia in discesa, però, andiamoci cauti. Fino a prima della partita sembrava in salita, poi l’abbiamo messa in discesa. Ma dietro il nemico non vuole mollare: sappia comunque che neanche noi vogliamo mollare. Una volta che abbiamo l’osso in bocca, ce la teniamo ben stretto. Adesso vediamo il traguardo, dunque abbiamo più forza: è una questione di tempistica, sentiamo la possibilità di non voltarci indietro e di andare avanti senza che nessuno possa metterci il bastone tra le ruote. Davanti non c’è nessuno, oggi siamo noi davanti.
\r\nDi mezzo ci sarà anche la semifinale contro il Benfica, un osso durissimo, al quale Conte ora non vuole pensare:\r\n
La nostra partita della vita è la prossima, quella in casa contro il Bologna. Io il Mourinho italiano? Penso che Mourinho sia un grandissimo allenatore che ha raccolto successi importanti, ma io cerco di fare il mio percorso. Non penso di essere cambiato dai tempi dell’Arezzo: ciò che faccio oggi, lo facevo già prima. E’ una questione di carattere e di sangue. Io – conclude – cerco sempre di condividere con i miei giocatori gioie e dolori.
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