Calciopoli, Prioreschi: “Le Sim svizzere una bufala, la Figc è come una setta”
Maurilio Prioreschi, legale di Luciano Moggi, ha parlato oggi a Stile Juventus dell’udienza del 3 dicembre scorso del processo d’Appello di Calciopoli
Martedi 3 dicembre, presso il tribunale di Napoli si è tenuta un’importante udienza per il Processo d’Appello di Calciopoli. Nel corso della giornata, ci sono state le dichiarazioni spontanee dell’ex direttore generale della Juventus, Luciano Moggi, che è in attesa della sentenza di secondo grado che ci sarà il prossimo 17 dicembre. Intanto, oggi, è intervenuto a “Stile Juventus” su Radio Manà Sport, l’avvocato Maurilio Prioreschi, legale dell’ex dirigente della Juve. “Non c’è molto da chiarire, la vicenda è chiarissima, – le parole di Prioreschi riportate da ‘Tuttojuve’ – non c’è stato nulla di penalmente rilevante, con la nostra arringa abbiamo aggiunto ulteriori tasselli, chiarendo alla corte un po’ tutti gli aspetti, ho iniziato dicendo che siamo partiti in 48 ed ora siamo in 9, una cosa davvero allucinante. I campionati non erano alterati, la sentenza lo afferma con chiarezza, ovvero non c’è nessuna prova e questo è uno dei nostri punti fermi”.\r\n\r\nPiù il tempo passa più vengono fuori particolari sul modo vergognoso nel quale sono state condotte le indagini: tutto a senso unico e con un solo scopo.\r\n
“Continuando a cercare tra le migliaia di pagine dei tabulati delle schede svizzere abbiamo scoperto dei particolari importanti su due capi di imputazione riferiti a Udinese-Brescia e Milan-Juventus basati sui contatti tra le schede svizzere attribuite a Dattilo e Bertini: su Dattilo per quanto riguarda la partita del settembre 2004, il primo presunto contatto è avvenuto per fine novembre 2004, quindi non era possibile a settembre chiamare l’arbitro sulla scheda svizzera e dirgli di ammonire i calciatori che poi risultavano essere stati regolarmente ammoniti – evidenzia Prioreschi – , questo è stato uno dei clamorosi abbagli della sentenza di primo grado che motiva la condanna di Dattilo e Moggi attribuendo come elemento il contatto in prossimità della partita, ma se contatto c’è stato è avvenuto il 26 novembre, quindi due mesi dopo. Per Bertini è un po’ la stessa cosa perché, andando a vedere quando sarebbero state comprate queste schede, ci accorgiamo che le suddette sono state comprate a giugno 2004; quando si gioca la partita a dicembre, tra le prime 9 schede non c’è la scheda attribuita a Bertini, e anche qui la motivazione d’imputazione è il contatto tra le schede di Bertini e Moggi prima durante e dopo la partita, ma la scheda era stata acquistata per forza prima del dicembre, mentre le altre schede sono state comprate a gennaio e febbraio ma quella dell’arbitro non si trova…”.
\r\nInsomma una grande bufala realizzata ad arte per alimentare il “sentimento popolare” contro Moggi e la Juventus. D’altronde, la sentenza di primo grado ha già detto tante cose:\r\n
“Il Presidente Casoria quando è stata processata disciplinarmente davanti al Csm, ha confessato di aver subito delle pressioni dalla Procura per lasciare il processo – continua l’avvocato di Moggi – , ossia la Procura aveva fatto pressione sul Presidente del Tribunale per farla astenere, sono successe tante cose davvero strane in questo processo di Napoli. Certamente il clima napoletano dopo un’indagine di 2-3 anni fatte in quella maniera non era il posto ideale per tenere un processo, e poi Napoli non è il giudice competente, certamente se si fosse fatto in un altro ambiente ci sarebbe stato un clima più sereno”.
\r\nNicola De Bonis, chiede a Prioreschi se ci siano possibilità che i due scudetti sottratti alla Juventus possano tornare a casa:\r\n
“Se ci fosse una sentenza di assoluzione di Moggi, ci sarebbe la possibilità di fare la revisione dei processi sportivi. C’è una procedura da seguire e bisognerebbe andare di nuovo davanti alla giustizia sportiva. La federazione avrebbe dovuto ridare gli scudetti dopo il primo grado della sentenza di Napoli e dopo l’archiviazione per prescrizione chiesta da Palazzi, ma abbiamo a che fare con una federazione che è una specie di setta, però la battaglia si potrebbe fare. Basterebbe leggere la sentenza per capire tutto, si dovrebbe fare il passa parola per diffondere la verità, anche se quando uno ha un’idea propinata in un certo modo dalla stampa, ossia sugli scudetti rubati dalla Juve, non è semplicissimo ribaltare la situazione”.
\r\nA parte le intercettazioni dell’Inter rilevanti ma non trascritte, continua il giallo del video del ‘sorteggio truccato’:\r\n
“Lo dico da anni che prima o poi si scoprirà cosa hanno combinato con questi tabulati – va a concludere Prioreschi -, le schede sono state intercettate, ci sono 8 telefonate intercettate che vanno dai 12 ai 66 secondi, ma non abbiamo trovato alcuna trascrizione, nonostante ci siano 170 mila telefonate registrate nel database con tanto di orario, data e numero. Nessun sorteggio arbitrale era truccato, il filmato era chiarissimo, un giornalista estraeva le palline, quando si aprirono le palline due caddero per terra ma era la fase di imbussolamento non di estrazione, le palline furono rimesse regolarmente all’interno, ma quel video è sparito e sono state montate delle foto per far vedere che tutto ciò avvenne nella fase di estrazione, ma su questo noi abbiamo fatto una denuncia e vedremo come andrà”.