Del Piero: “Non vedo l’ora di giocare”
«Sto bene, mi sto allenando a pieno regime e continuerò a farlo per questi quindici giorni per arrivare al 22 ed essere a disposizione del mister». Alessandro Del Piero scalpita. Il capitano bianconero, a margine della presentazione del progetto Alla Blacks and White (per saperne di più clicca qui), torna a parlare di calcio, in attesa di scendere nuovamente in campo. Attesa che sta per finire, visto che dovrebbe tornare a disposizione per la ripresa del campionato. Così, contro l’Udinese, si potrebbe finalmente all’opera Alex in coppia con Diego e, anche in questo caso l’attesa è notevole: «Più che altro, da parte mia, c’è l’attesa di vedermi all’opera, visto che ancora non ho giocato e poi, di conseguenza, di vedermi con Diego e gli altri compagni. Non vedo davvero l’ora di giocare».\r\n\r\nAl rientro Del Piero ritrova però una concorrenza agguerrita. Ferrara non può garantire il posto a nessuno e ha dichiarato che farà le sue scelte con il cervello e non con il cuore: «È giusto che sia così – commenta il capitano – Deve scegliere in questo modo e speriamo di metterlo in difficoltà, di essere tutti a disposizione di giocare tante partite, quindi di andare avanti in Champions League e in Coppa Italia e di avere così tutti più chanche».\r\nManca ancora parecchi alla sfida contro l’Inter, ma l’attenzione di molti è già proiettata allo scontro diretto: «Non dobbiamo pensare all’Inter adesso. Non è il momento buono e non sarebbe la cosa giusta da fare da parte nostra. Noi dobbiamo fare il nostro cammino passo dopo passo e il prossimo è la sfida con l’Udinese. Non si esaurisce tutto con una partita e per quanto si possa fare bene con l’Inter, se non facessimo altrettanto nelle altre gare, il risultato finale sarebbe lo stesso e rimarremmo comunque sotto».\r\nIl presidente Jean-Claude Blanc ha detto che alla ripresa del campionato vorrà vedere una Juve affamata: «È giusto, affamati è il termine esatto. È importantissimo esserlo. Dobbiamo prendere quello che di buono c’è stato, e ci sono state tante cose positive, cercare di limare i difetti e trovare continuità. Questo è ciò che può farci fare la differenza».\r\nPrima di concedersi ai giornalisti, durante la conferenza stampa di presentazione del progetto All Blacks and White, Alex ha scambiato la sua maglia, sponsorizzata Iveco, con Richie McCaw il capitano della Nazionale di rugby neozelandese. Un’occasione di confronto tra i due sport, a cominciare dal terzo tempo, tradizione consolidata nel rugby, che nel calcio fatica però a imporsi: «È una caratteristica unica del rugby – spiega McCaw – ci picchiamo più che possiamo per tutta la partita, ma alla fine è nostra tradizione andare a cena o a bere qualcosa insieme. Ne siamo orgogliosi e credo sia un modo di manifestare il nostro rispetto per gli avversari e per lo sport stesso».\r\n«Quella del terzo tempo dei rugbisti è una cultura diversa che credo ognuno di noi invidi loro – sottolinea Alex – In questo sono sicuramente superiori. Sono due sport vicini, in entrambi c’è contatto, fisicità, tattica. Certo il terzo tempo nel calcio permetterebbe a tutti, me per primo, di vivere serenamente il post partita».\r\nUn altro aspetto in comune, tra Del Piero e gli Alla Blacks è la linguaccia. I neozelandesi infatti, durante l’Haka, la danza rituale eseguita prima di ogni incontro, mostrano la lingua agli avversari: «L’Haka è molto importante nella cultura neozelandese – spiega il rugbista – Ruotare gli occhi, o tirare fuori la lingua viene fatto per spaventare gli avversari e vedere se hanno il coraggio di guardarci in faccia». «Li ho visti tante volte eseguire l’Haka – conclude Del Piero – ma quando ho fatto la linguaccia per la prima volta non era per copiarli è uscita in maniera spontanea, e poi si è ripetuta in un modo simpatico. Se spero di farla contro l’Inter? Spero prima».\r\n(Credits: tuttojuve.com)