Giovinco: “Perché non sono da Juve?”
“C’è una grande rivalità, soprattutto negli ultimi anni. Ma finisce lì. Anche Claudio si riferiva a questo. Io poi a Napoli ho molti amici”. Sebastian Giovinco ha concesso una lunga intervista a ‘La Stampa’, nel corso della quale ha così anticipato alcune temi di Napoli-Juve, in programma domani sera al San Paolo. La partita più importante della carriera? “Non credo. Affrontiamo una grande squadra, la più vicina a noi in classifica, ma non sarà decisiva”, replica la ‘Formica Atomica’. Fin qui Giovinco è il secondo giocatore maggiormente impiegato da Conte (dietro al solo Barzagli) e ha messo a segno 11 gol. Com’è fin qui la sua stagione? “Positiva, per quello che ho fatto io e ha fatto la squadra. Sono cambiate tante cose. I numeri sono dalla mia parte. Perché non ho preso il 10? Mi piaceva il 12. Del Piero? Sono condannato ad avere sempre gente attorno che mi parla di Del Piero. Ma l’ho detto subito: io sono Giovinco. Alex è irripetibile, per chiunque sarà difficile eguagliarlo”.\r\n\r\nDomenica scorsa, dopo il gol contro il Siena ha festeggiato con il dito davanti alla bocca, quasi a voler zittire qualcuno… Chi? “Alla critica. Se riguardate le immagini, si vede chiaramente che non mi giro verso la curva ma alzo la testa verso un settore preciso. Non ce l’avevo con i tifosi, che sono liberi di fischiare chi vogliono. Lo dice la storia. Dispiace. Il clima può influire, io devo essere bravo a non farmi condizionare anche perché la stagione è al momento decisivo. Quel che c’era da dire l’hanno detto il mister e Buffon dopo la partita, sono stati chiarissimi. Non mi spiego perché si dica, ad esempio, che non sono da Juve. Siamo in testa con miglior difesa e secondo miglior attacco, siamo in corsa in Europa”, spiega ancora Sebastian.\r\n\r\nSul futuro, preferisce non esprimersi: “Non faccio il dirigente, non sta a me rispondere. Via a fine stagione? No, assolutamente. E poi sono appena arrivato…”, conclude Giovinco