L’ira di Conte si abbatte sulla Juventus
Nel racconto del lunedì, il giorno dopo la bruciante sconfitta contro la Sampdoria occorre partire dal mattino presto. Già intorno alle 10 Antonio Conte si presenta a Vinovo in compagnia di Fabio Paratici. Non è andata giù al tecnico bianconero la sconfitta contro i blucerchiati. L’atteggiamento dei suoi lo ha fatto infuriare, è mancata quella proverbiale fame che i giocatori hanno messo sempre in campo. Sarà stata la sosta, saranno stati i panettoni e gli spumanti, sarà stata una certa svogliatezza nel sentirsi arrivati a metà stagione con il campionato magari non da considerarsi chiuso, ma quasi, saranno state le assenze in campo. Sta di fatto che la Juve è caduta, è caduta per errori individuali e di squadra, è caduta per leggerezze che non sono piaciute affatto a Conte, è caduta con l’uomo in più! Questo il racconto di Tuttosport odierno nel pezzo a firma di Lovato: “Squadra a rapporto, dunque. Volti tirati, zero voglia di scherzare. Il tecnico bianconero non alza la voce, questo almeno è il messaggio che filtra. Ma la sua è una disamina accorata, lucida, a tratti feroce. Riecheggiano le parole che il tecnico mai vorrebbe pronunciare: «Presunzione, mancanza di fame». Si analizzano le manchevolezze. Tre i concetti chiave”.\r\n\r\n”L’intensità è l’arma principale della Juve”. Già, un must del calcio voluto da Conte per i suoi. Un’attenzione, una ferocia nella corsa e nella cattiveria agonistica che è mancata alla Juve quando ha visto di trovarsi in vantaggio di un goal e con l’uomo in più. La consapevolezza di poter trascorrere un pomeriggio tranquillo si è trasformata in un incubo.\r\n\r\n”La poca voglia di sacrificarsi è presto sfociata in una sorta di anarchia tattica”. Nella ripresa sono mancate corsa e lucidità. Il centrocampo doriano ha sovrastato quello bianconero occupando spazi e profondità. La causa potrebbe essere individuata nel fatto di aver sopportato allenamenti molto duri nella sosta natalizia per irrorare benzina nelle gambe e nei muscoli in vista di una seconda parte di stagione massacrante. E poi arriva l’interrogativo di fondo che ci portiamo avanti dall’estate. La Juve gioca bene, porta nella rete avversaria più giocatori, ma spesso, anche con le piccole, fa fatica a chiudere le partite. L’anno scorso è stato emblematico. In vista di un possibile ruolo da protagonista in Europa occorre invertire al più presto questa rotta.\r\n\r\nMa ora non c’è tempo da perdere. La Juve potrà tornare subito in campo domani e potrà avere l’occasione di mostrare nuovamente gli occhi della tigre.